Il manifesto pubblicitario, o anche volgarmente chiamato cartellone, è uno dei mezzi di comunicazione più usato nella storia della pubblicità. Esso può essere permanente e temporaneo, può essere posto lungo le strade delle città, oppure negli appositi spazi di affissione presenti in ogni piazza o parco. Questo è stato il primo strumento di advertising che ha sancito il successo di numerose aziende: dall’industria di grande distribuzione, fino alle piccole aziende di artigiani, associazioni sportive, enti statali e iniziative culturali.
La sua forza, il motivo per il quale ancora è usato come mezzo di comunicazione da parte di tantissime aziende è la visibilità.
Vediamo, per punti, come questo mezzo di comunicazione è cambiato negli anni e se è riuscito a seguire il processo tecnologico.
QUALCHE CENNO STORICO
L’origine del manifesto pubblicitario è legato al processo di industrializzazione. Quando nell’800 nascono le prime produzione in serie, diventa necessario catturare l’interesse della piccola e media borghesia. Inoltre, nelle grandi città si stavano diffondendo teatri e locali notturni con tantissimi eventi da pubblicizzare. Gli editori capirono subito il valore che questo tipo di pubblicità aveva, perché l’immagine riusciva ad attrarre tantissime persone grazie all’impatto visivo.
I padri del cartellone pubblicitario sono Jules Chèret e Henri de Toulouse-Lautrec. Il primo dette all’illustrazione un’importanza maggiore rispetto al testo; mentre Henri iniziò ad utilizzare uno spettro di colore più ampio rendendolo quasi magnetico. Al tempo stesso fu anche il primo ad introdurre la figura femminile nelle locandine.
In Italia è a Milano che la cartellonistica pubblicitaria trova le condizioni perfette per la sua diffusione.
I primi anni del ‘900 i manifesti furono utilizzati come mezzo propagandistico, con i quali si faceva conoscere al grande pubblico gli sviluppi e gli esiti della guerra. Nella seconda metà del ‘900, invece, il manifesto torna a concentrarsi sul commercio e sulla promozione dei nuovi prodotti sul mercato.
Con la nascita della RAI si ha un’unione di due sistemi pubblicitari, quello statico dei cartelloni pubblicitari e quello dinamico della tv. Il protagonista è l’impatto emotivo. È in questi anni che si inizia a pensare al brand non solo come qualcosa che vuole vendere un prodotto o servizio, ma come qualcosa che lancia un messaggio sociale.
È negli anni 2000, quando Apple lancia il primo iPod, che il mondo della cartellonistica pubblicitaria cambia aspetto grazie alla digitalizzazione del graphic design e l’utilizzo sempre più diffuso dei software di progettazione grafica. Un esempio emblematico di questo nuovo tipo di pubblicità fu la campagna per il lancio dell’iPod: realizzata con design grafico minimalista, un layout semplice con sfondo bianco, e un testo semplice e diretto: “1000 songs in your pocket“. La campagna ebbe un grandissimo successo e divenne un’icona del marketing moderno.
LA NUOVA TENDENZA: DOOH
Negli ultimi anni sta diffondendo una nuova tendenza che prende sempre più piede nell’advertising e i manifesti pubblicitari stanno cambiando forma, adattandosi all’evoluzione tecnologica. Questa nuova tendenza si chiama DIGITAL OUT OF HOME (DOOH) e utilizza i cartelloni in 3D per catturare l’attenzione dell’utente con effetti speciali.
Il connubio tra affissioni digitali e 3D conquista sempre più clienti con immagini dinamiche, colorate e coinvolgenti facendo diventare la pubblicità un momento esperienziale!
Grazie al DIGITAL OUT OF HOME l’anima del brand sembra prendere vita.
Coca Cola è stata la prima azienda a sfruttare i cartelloni pubblicitari in 3D, creando un’installazione di 6 piani composta da 1.700 led mobili, che muovendosi avanti e indietro, creavano profondità all’intera immagine.
Ecco altri esempi di cartelloni pubblicitari in 3D:
CONCLUSIONI
Da strumento propagandistico a icona del marketing moderno, il manifesto ha saputo adattarsi ai cambiamenti sociali e tecnologici, mantenendo sempre il suo obiettivo principale: catturare l’attenzione del pubblico. Coca Cola, Balenciaga e Meta sono alcuni esempi dell’incredibile potenziale di questa nuova tecnologia, che promette di trasformare radicalmente il panorama della pubblicità esterna. Mentre guardiamo al futuro, possiamo solo immaginare quali sorprese ci riserverà il mondo del manifesto pubblicitario, ma una cosa è certa: la sua capacità di adattarsi e reinventarsi continuerà a renderlo uno dei mezzi di comunicazione più potenti e affascinanti della storia.
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