Articoli

LE CITTÀ INVISIBILI

Il nuovo percorso formativo di Inside Factory!

Prendendo ispirazione dal grande saggista Italo Calvino, Inside Factory lancia il percorso formativo “Le città invisibili, dallo storytelling alla comunicazione efficace”, tre corsi di content creation professionale!

In omaggio proprio a uno dei più grandi autori italiani a 100 anni dalla sua scomparsa, Inside Factory propone degli approfondimenti specifici su strumenti e tecniche utili per affinare le abilità di comunicazione!

Ciascun corso, della durata di quattro ore da fruire in diretta streaming – ma rivedibile anche successivamente on demand! – sarà incentrato quindi su aspetti specifici dell’arte di comunicare: lo Storytelling, l’educazione comunicativa e la content strategy digitale.

La partecipazione ai corsi è a pagamento, in Early Bird fino al 31 ottobre 2023!

Scopri tutto il percorso formativo de “Le Città Invisibili” e formati insieme a noi!

Per maggiori informazioni contattaci a info@insidefactory.it.

Disruptive Marketing: pensare fuori dagli schemi per un effetto WOW!

PAROLA D’ORDINE?! BREAK THE RULES

Ci sono strategie di marketing che rimarranno un evergreen e che funzioneranno sempre, ma negli ultimi anni si sta facendo strada un nuovo tipo di comunicazione, che tende ad osare e ribaltare gli schemi tradizionali. Molti brand infatti stanno ripensando il proprio modo di comunicazione con una chiave di lettura fuori dagli schemi, innovativa!

Questo nuovo modo di fare comunicazione nasce in risposta alla società odierna: i consumatori sono sempre attaccati al telefono, pieni di input e con una soglia dell’attenzione sempre più bassa. In questo caso vince chi smette di seguire le regole.

È da questa logica che nasce il DISTRUPTIVE MARKETING.

CHE COS’È IL DISRUPTIVE MARKETING?

Disruptive Marketing è un approccio, un modo di osare, è uscire dagli schemi e quindi dalla propria zona di comfort. È un modo per ripensare il proprio brand in chiave innovativa, moderna. L’azienda che vuole intraprendere questo tipo di comunicazione dovrà essere disposta a modificare il proprio prodotto o servizio e il messaggio che vuole far arrivare. Questo tipo di strategia è fatta per attirare l’attenzione del consumatore.

Il termine fu coniato da Clayton Christensen, professore di Harvard nel 1997, che si riferisce a “designare tutte quelle innovazioni capaci di rivoluzionare modelli di business preesistenti, stravolgendo il modo in cui i consumatori sono abituati a utilizzare determinati prodotti o servizi.

Gli aspetti che rendono il Disruptive Marketing una strategia solida sono:

  • Ingaggio: attraverso la logica dello storytelling per creare emozione e coinvolgimento;
  • Accessibilità: questo tipo di attività, per essere efficace, non ha necessità di budget altissimi, deve solo cambiare il modo in cui il prodotto o servizio viene proposto;
  • Curiosità: perché deve essere attraente e incuriosire il cosumatore.

COME SI CREA UNA CAMPAGNA DI DISRUPTIVE MARKETING?

Fino ad ora abbiamo detto che il Disruptive Marketing è una strategia libera, che ti permette di non seguire delle regole standard. Bisogna dire, però, che è necessario conoscere in modo approfondito il settore nel quale si vuole creare “confusione”. Inoltre, come per ogni strategia di marketing che si rispetti, bisogna conoscere i propri clienti, le loro aspettative. Quando sappiamo di cosa hanno bisogno, cosa si aspettano dalla nostra azienda, arriva il momento di creare qualcosa di “extra-ordinario”, creando una strategia potente che venga veicolata nei media più efficaci. Lo studio del target, insieme al modo di veicolare il messaggio che si vuole mandare, deve essere continuo, altrimenti si rischia di cadere nel “banale”.

Ovviamente i rischi che operazioni di questo genere possono generare sono diversi, tuttavia con attente analisi del mercato di riferimento, del contesto in cui si vorrebbe agire e di una valutazione attenta delle conseguenze, i rischi possono essere evitati.

DALLA TEORIA ALLA PRATICA: ALCUNI ESEMPI DI CAMPAGNE DI DISRUPTIVE MARKETING

Che si voglia impostare come Call To Action, o Customer Experience, o seguendo altri stili, la cosa importante è che sia rivoluzionario. Ecco alcuni esempi di Disruptive Marketing:

IL CASO PATAGONIA:

In occasione del Black Friday del 2011 Patagonia invita i suoi consumer a non acquistare una nuova giacca. Come mai? Per sensibilizzare gli utenti a ridurre l’impatto ambientale riciclando un capo che non si indossa più, aggiustando una giacca che si è rotta. Con questa campagna il brand ha voluto confermare, nelle menti dei consumatori, la sua vision ecosostenibile.

IL CASO COCA COLA:

Nell’immaginario collettivo Coca Cola è sinonimo di allegria e altruismo. La campagna “The happiness cashier” prevedeva l’installazione di un distributore speciale che dava la possibilità alle persone di prelevare 100 €, a patto che questi fossero condivisi con altre persone meno fortunate. Qua non si parla del prodotto, ma di un’esperienza basata sul valore della condivisione.

Se vuoi approfondire l’argomento, o se vuoi supporto per realizzare una campagna di marketing disruptive scrivi a info@insidefactory.it!

PURPOSE MARKETING: IL BRAND VISTO DA UN’ALTRA PROSPETTIVA

Il Purpose Marketing è una strategia di marketing che si basa sull’idea che le aziende debbano avere uno scopo o una missione più grande oltre al profitto.

Le strategie di Brand Purpose si contraddistinguono dalle campagne marketing precedenti perché la dimensione del profitto e della vendita deve risultare secondaria rispetto alla dimensione valoriale, di cui l’azienda si vorrebbe far portavoce.

Pe comprendere meglio cosa sia il Purpose Marketing è necessario partire dal libro di Simon SinekPartire dal Perché”. Secondo lui conoscere il perché più profondo per cui un’azienda o un brand esiste, fornisce le basi per costruire tutti il resto.

I VANTAGGI DEL PURPOSE MARKETING

Ci sono diversi modi di interpretare il Purpose Marketing e quindi diverse strategie che si possono adottare. Prima di vederne alcune, è necessario ricordare che queste campagne devono essere in linea con i valori e le esigenze delle persone. L’obiettivo è quindi quella di creare un legame emotivo con i consumatori promuovendo un’idea positiva della propria realtà aziendale che sia autentica e concreta, coerente e duratura e infine condivisa da ogni parte dell’azienda.

Adottare una strategia di Purpose Marketing offre 3 vantaggi principali:

  • Clienti fidelizzati > se i consumatori si sentono identificati nella causa, crei un coinvolgimento del cliente più profondo ed emotivo
  • Attrazione dei talenti > la visibilità ottenuta tramite campagne di Purpose Marketing invoglia le persone motivate e altamente qualificate a voler lavorare all’interno dell’organizzazione
  • Differenziazione dalla concorrenza > in un mercato sempre più competitivo, una strategia di Purpose Marketing ti permette di far percepire il brand in un modo talmente diverso da non essere più paragonabile con i prodotti simili della concorrenza

LE AZIENDE DIVENTANO ATTORI SOCIALI

Ecco alcuni esempi di quando l’azienda diventa anche un attore sociale:

  1. Responsabilità sociale: Molte aziende si impegnano ad adottare politiche e pratiche che considerano l’impatto sociale e ambientale delle loro operazioni. In questa categoria rientrano i temi che vanno dalla sostenibilità ambientale, dell’inclusività e valorizzazione della diversità
  2. Sviluppo economico e benessere: Il lavoro è una parte fondamentale della vita di ciascuno di noi. Alcune aziende puntano a diventare dei punti di riferimento all’interno di una comunità, creando posti di lavoro stabili e ben retribuiti e dove si promuove l’inclusione sociale e attenzione per il benessere dei dipendenti
  3. Innovazione sociale: Le aziende possono promuovere l’innovazione sociale sviluppando prodotti e servizi che affrontano problemi sociali critici. Gli strumenti digitali sono entrati a far parte di qualsiasi realtà da quella scolastica a quella sanitaria. Alcune aziende decidono di farsi promotrici dell’innovazione per migliorare la qualità delle vite delle persone.
  4. Coinvolgimento della comunità: Le aziende possono svolgere un ruolo attivo nella comunità locale in cui operano, sostenendo progetti e iniziative sociali che vengono dal basso, ad esempio attivando collaborazioni o partnership.
  5. Promozione della formazione: Le aziende sono una fonte di know- how importante per la società. Decidere di aprire le porte fisiche della propria azienda o semplicemente condividere e rendere pubbliche ricerche, studi, conoscenze interne è un modo per promuovere attivamente la formazione, l’istruzione e la diffusione di sapere.

L’azienda DOVE offre un buon esempio di Brand Purpose. Negli anni hanno creato delle campagne pubblicitarie che avevano come obiettivo quello di incoraggiare le donne ad avere una relazione positiva con il proprio corpo. L’hashtag di riferimento era #realbeauty.

NIKE incentra la sua campagna sul concetto di inclusività, uguaglianza di genere ed etnia. La sua comunicazione è fondata su una vision molto forte: se hai un corpo sei un atleta.

Se sei interessato al tema o ti serve una consulenza per valutare quale strategia di Purpose Marketing fa al caso tuo, scrivi a info@insidefactory.it!

IL SOCIAL MEDIA ANALYTICS NEGLI ADV

Negli ultimi anni la crescita degli investimenti destinati alla realizzazione di campagna di Social Advertising fa pensare che c’è una maggiore consapevolezza sull’importanza e le opportunità che i Social Media offrono alle aziende. Se si vanno ad analizzare i dati emersi dal report Digital 2023, vediamo che il 64% della popolazione mondale è online, mentre i Social Media contano 4,76 miliardi di utenti in tutto il mondo. Al tempo stesso possiamo vedere che sono incrementate le entrate pubblicitarie digitali del 78%.  

Le piattaforme di social media consentono di raggiungere importanti obiettivi di business ma per ottenere concreti risultati dalle campagne Social è necessario impostarle secondo precise strategie e con strumenti appositi.

PER FORTUNA C’È IL SOCIAL MEDIA ANALYTICS!

Il processo di analisi e di studio è rappresentato dal Social Media Analytics, un insieme di strumenti di monitoraggio che consentono di analizzare il flusso di dati, le caratteristiche degli utenti, o ad esempio, i contenuti più letti e le preferenze dei tuoi follower.

Nel mondo business, analizzare i dati significa avere un quadro completo dell’impatto che può avere la propria attività sui social e quindi avere una stima precisa del ROI (Ritorno di Investimento).  Gli strumenti di analisi di monitoraggio social sono una grande opportunità per capire ciò di cui i consumatori hanno bisogno e il loro comportamento d’acquisto, ma al tempo stesso è possibile misurare l’andamento delle proprie piattaforme social e quelle dei propri competitor.

QUALI DATI STUDIARE

Sono diverse le tipologie di analisi che si possono fare. Principalmente si possono ottenere due tipi di dati: quantitativi e qualitativi. I dati quantitativi servono a misurare il posizionamento di un brand, il tone o voice, il livello di interazioni, il gradimento dei contenuti pubblicitari. I dati qualitativi, invece, vanno a tenere di conto dei commenti, recensioni, reazioni.

Oltre ad essi è possibile fare altri livelli di analisi:

  1. performance di singole pagine e profili social;
  2. pubblico: dati demografici, preferenze, comportamenti;
  3. impatto basato sul numero di click sul link, call to action, il tasso di coinvolgimento degli utenti.

AD OGNUNO IL PROPRIO STUMENTO

Tra i tool utilizzati per il monitoraggio delle campagne il più famoso è sicuramente Google Analytics. È un ottimo strumento che può essere utilizzato quante conversioni si hanno dalle attività pubblicitarie avviate sui Social Network per andare a calcolare con maggiore precisione il ROI.

Facebook Insight è la funzione prevista da Facebook. I dati che si raccolgono dalla piattaforma permettono di andare a vedere le interazioni dell’audience, i loro interessi, gusti, interazioni con la pagina. Rispetto agli utenti riesce a fornire i dati anagrafici di chi segue la pagina come età, sesso, genere, città di provenienza.

Twitter Analytics è nato con lo scopo di fornire agli utenti i dati sulle loro performance e migliorarle. Fornisce informazioni sulle interazioni con i Tweet, sugli interessi e i dati demografici dei follower.

Gli Instagram Insight sono importantissimi per coloro che hanno deciso di usare Instagram per fare personal branding o per coloro che vogliono promuovere un’attività commerciale. I dati che si possono recuperare solo legati alle impression, le interazioni, le visualizzazioni dei video, il tasso di salvataggi, il livello di coinvolgimento e altre ancora.

Portiamo solo i principali, ma sono moltissimi ancora i tool che possono essere utilizzati per studiare l’andamento delle proprie campagne pubblicitarie.

ANALIZZIAMO INSIEME LE TUE CAMPAGNE

I Social Network hanno ridefinito le logiche di mercato. Abbiamo visto all’inizio come ogni anno vadano ad aumentare i dati di crescita sull’utilizzo delle piattaforme Social e della loro molteplicità di utilizzo.

Oggi per un’azienda che vuole crescere è necessario investire in Social Digital Advertising!

Se hai già in attivo delle campagne di Social Advertising e hai bisogno di supporto nel monitoraggio puoi contattarci all’indirizzo mail info@insidefactory.it, ti supporteremo nell’attività a 360° e studieremo insieme le tue prossime campagne!

IL BLOG: LO SPAZIO LIBERO DOVE LE AZIENDE SI RACCONTANO!

Internet ha rivoluzionato le logiche pubblicitarie. Le aziende tramite il web riescono a farsi trovare dalle persone in modo semplice e veloce, è necessario solo esserci, essere presenti e posizionati online. Il blog è uno tra gli strumenti più utilizzati!

In questo panorama comunicativo dove comunicare è diventata un’esigenza piuttosto che una possibilità, sono nati nuovi linguaggi e nuovi modi per mostrarsi e raccontarsi a un pubblico vasto e potenzialmente infinito e uno di questi è il Blog!

Il Blog è uno spazio espressivo online che nasce poco dopo la nascita del web 1.0 e fin da subito ha avuto un grande successo perché offriva la possibilità di scrivere per sé stessi o per gli altri in modo informale e senza limiti di spazio e battute.

Tra i dati recenti che girano su Google si parla di 570 milioni di blog attualmente attivi e del 77% degli utenti di internet che legge abitualmente contenuti dei blog. Questo significa che c’è un importante bacino di utenti che gli piace informarsi tramite siti web personali. I motivi per cui le persone leggono i blog variano a seconda dei contenuti e della tipologia di pagina che si visita. In questo articolo approfondiremo i blog aziendali e quindi dove le persone raccolgono maggiori informazioni sull’azienda o sui prodotti e servizi che stanno per acquistare.

PERCHÈ LE AZIENDE DOVREBBE APRIRE UN BLOG?

Le aziende che sono ancora indecise se aprire o meno uno spazio dedicato alla sezione blog all’interno dei propri siti web dovrebbero pensare che, in primis, attraverso la creazione continuativa di contenuti i motori di ricerca premino l’impegno ripagandoti in termini di posizionamento. Di conseguenza i tuoi contenuti hanno maggiori probabilità che le persone, navigando online capitino sul tuo sito web o che leggano l’ultima novità sui nuovi prodotti.

In termini tecnici la strategia dietro la gestione di una pagina web personale è chiamata Branding e comprende l’insieme di tutte le attività volte ad aumentare la riconoscibilità e l’autorevolezza del brand. Una celebre frase di uno dei romanzi di Oscar Wilde recita: “nel bene o nel male, purché se ne parli” e, anche se probabilmente lo scrittore inglese non sarebbe d’accordo, questa potrebbe essere utilizzata anche come un assioma del marketing, togliendo ovviamente la parte dove se ne parla male!

L’utilizzo del blog permette alle aziende di raccontare di sé, della propria realtà, dei propri valori, del processo organizzativo e di produzione, delle persone che ci lavorano, dei vantaggi dei propri prodotti o delle ultime novità in maniera creativa e originale senza restrizioni e in totale libertà. L’unica regola? La legge Seo!

Come è noto, la scrittura dei contenuti online per essere davvero efficace ha bisogno di essere indicizzata dai motori di ricerca, i quali seguono delle logiche ben precise e di conseguenza la figura che si dovrà occupare della redazione dei prossimi articoli non dovrebbe mai perdere d’occhio di una serie di artifizi che permettono l’ottimizzazione del contenuto che si sta inserendo:

  1. keyword research: lo studio delle parole chiavi adatte al tuo blog
  2. Mantieni lo stesso stile di scrittura
  3. Scegli argomenti che potrebbero interessare il tuo target di potenziali visitatori e attuali lettori

IL MARKETING STRATEGIST DIVENTA NARRATORE DI STORIE CON I BLOG

Gli strumenti digitali che abbiamo a disposizione rendono il processo comunicativo estremamente semplice e veloce e l’utilizzo sempre più crescente di utenti rende Internet uno spazio in perenne bisogno di nuovi contenuti. I dati di Luglio 2022 dell’agenzia We are social Italy dimostra questa costante crescita di nuovi utenti e del tempo che quest’ultimi impiegano sui propri dispositivi. All’interno di questo irrefrenabile e vorticoso mondo del web è diventato molto difficile attirare l’attenzione dei sempre più esigenti utenti e da ormai parecchi anni si utilizza una delle più antiche tecniche narrative quella del racconto di storie.

Il blog è uno tra i tanti spazi perfetti dove si possono raccontare storie con contenuti meno promozionali e pubblicitari ma volti principalmente a coinvolgere, interessare e solo alla fine spingere all’azione l’utente finale. Attraverso il digital storytelling, infatti, si possono utilizzare immagini, video, esperienze dirette dei clienti per comunicare i fattori che rendono straordinario e differente il tuo prodotto o servizio oppure per rispondere alle domande che ti vengono frequentemente poste per soddisfare in questo modo da una parte il bisogno di informazione del tuo target dall’altra è un’occasione per parlare del tuo brand e dei suoi benefici.

Emozionare è una parola molto importante per noi di Inside Factory perché crediamo fermamente che far suscitare emozione alle persone sia uno dei modi più semplici e belli per fidelizzare il cliente al tuo prodotto. Ecco perché vediamo nel blog una grande risorsa per le aziende, perché permette di raccontare in maniera spontanea e sincera i fatti, accompagnando così il lettore a un processo di identificazione e di conseguenza affiliazione al tuo brand. Cosa aspetti? Fissa un appuntamento scrivendo a info@insidefactory.it e inizia anche tu a raccontare la tua storia con il nostro aiuto!

PERCHE’ AFFIDARE LA TUA COMUNICAZIONE A DEGLI ESPERTI? D’ALTRONDE TUTTI POSSIAMO OCCUPARCI DI CORPORATE COMMUNICATION, NO ?

I modelli comunicativi, gli stili comunicativi, i canali comunicativi sono tutti micro-aspetti che riguardano la comunicazione in generale e ognuno di essi nell’ultimo decennio ha subito enormi cambiamenti, talvolta disorientando perfino gli esperti e studiosi.

In questo nuovo articolo per il blog di Inside Factory abbiamo pensato di analizzare gli aspetti che riguardano nello specifico il ruolo della comunicazione aziendale. Se qualche anno fa ancora capitavano casi in cui si affidava il compito di gestire la comunicazione a persone improvvisate e non del settore, adesso tutto questo non è più pensabile.

Per fortuna, questi casi stanno diventando sempre più rari. Molto spesso, la differenza tra una piccola imprese e una media-grande impresa è determinante nella scelta di affidare o meno a una figura professionale specifica l’incarico di gestire, creare e promuovere il brand attraverso campagne di comunicazione e marketing.

Inoltre, la nascita dei social network ha messo in discussione tutto il mondo della comunicazione. Attraverso una semplice iscrizione, è facile cadere nell’illusione che tutti possiamo comunicare. Anche senza skills specifiche, ma solo scrivendo un testo da postare sui profili social si ha l’impressione di aver assolto al bisogno comunicativo che il mercato di oggi richiede.

LA COMUNICAZIONE AZIENDALE NELLE IMPRESE ITALIANE

Un dato incoraggiante è quello dell’’Osservatorio delle Competenze Digitali che dimostra la sempre maggiore consapevolezza dell’importanza delle figure professionali nel settore digitale. Nel 2021 è stata registrata un aumento della domanda, pari al +7%, come nel 2020. Tuttavia, pensiamo che non sia ancora considerata abbastanza per recuperare il ritardo presente ai tempi pre-pandemia (nel 2019 è stato registrato un andamento pari al -19%). Quindi nonostante per due anni si è mantenuta una costante crescita nell’assumere figure professionali specializzate nel digitale, non è ancora abbastanza per colmare anni e anni in cui si è creduto che fosse possibile non assumere una persona incaricata solo di occuparsi della comunicazione aziendale.  

I VANTAGGI DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE

Ma quali sono i vantaggi di una comunicazione aziendale ben strutturata?

  1. Rafforzare l’identità aziendale
  2. Promuovere il coinvolgimento
  3. Consolidare la fiducia dei clienti

Adesso vediamo come Inside Factory è in grado di supportarti nel raggiungimento di questi obiettivi!

Come forse è noto, Inside Factory è un’agenzia di comunicazione e marketing ed è composta da un reparto di marketing formato da diverse figure professionali. Attraverso questa collaborazione, offriamo servizi che vanno da campagne di advertising personalizzate, piani di digital marketing alla redazione di contenuti testuali ideali al raggiungimento di determinati obiettivi.

I COMPITI DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE

La comunicazione aziendale ormai svolge un ruolo molto importante ai fini della sopravvivenza stessa dell’impresa. La comunicazione diventa uno strumento per farsi strada in un mercato sempre più competitivo. Per evidenziare la sua importanza citiamo solo alcuni degli strumenti a disposizione per raggiungere gli obiettivi sopra citati:

  • GESTIONE DEI MEDIA :  Ideazioni di contenuti testuali, grafiche e siti web in grado di costruire una comunicazione coordinata per consolidare le relazioni interne ed esterne all’azienda (Creazione di Email marketing; Newsletter; Brochure aziendale, Volantini, Testi del sito web; Landing page, Testi per i social media). Clicca qui e contattaci per i tuoi prossimi contenuti!
  • PUBLIC RELATION: Consolidamento rapporti con i media esterni per aumentare la risonanza della comunicazione aziendale e rafforzare collaborazioni utili con: televisioni, radio, giornali e altri canali comunicativi del territorio. Clicca qui e contattaci per parlare con il nostro ufficio stampa!
  • RACCOLTA, ANALISI E SELEZIONE: Capire cosa comunicare è fondamentale per costruire uno storytelling avvincente. Questo sarà alla base di ogni singola comunicazione che uscirà fuori dalla tua azienda, riproponendo gli stessi valori e la stessa storia ma raccontandola in maniera diversa. L’analisi dei dati è fondamentale per costruire la narrazione che sta dietro la comunicazione. Queste sono le persone che possono raccontare la storia, contattale e la racconteremo noi!

COSA ASPETTI?

Inside Factory è composta da un reparto comunicazione e marketing che ha un forte slancio verso la creatività e l’innovazione. Con una grande esperienza alle spalle siamo in grado di dare valore e riconoscibilità al tuo brand attraverso strategie comunicative che tengono conto dell’identità del brand e dei punti di forza. Di tutto questo è fatto il nostro lavoro, costruire una comunicazione che racconti nella maniera più avvincente possibile la storia, i valori e i prodotti di un brand!

Che aspetti, scrivi a info@insidefactory.it e concorda con noi un giorno per raccontarci la tua realtà e noi ti offriremo il servizio giusto per te e il tuo brand!

INSIDE FACTORY’S DAY

Una full immersion dentro Inside Factory e i nuovi progetti del 2022!

Un chi/cosa, come, dove, quando, perchè che vuole raccontare i nuovi progetti aziendali per questo 2022, con la passione, l’entusiasmo e la grinta che ci contraddistinguono!

Dall’organizzazione di eventi alla formazione fino ai progetti di comunicazione e consulenza marketing: non perderti le novità che abbiamo in serbo per te, partecipa a INSIDE FACTORY’S DAY il 04 marzo 2022 dalla ore 10:00 alle ore 12:30!

Andremo proprio INSIDE la nostra FACTORY!

ISCRIVITI QUI!

Ascoltare per comunicare!

Ascoltare è osservare. È comprendere. È dedicare tempo e attenzione.

Ascoltare è un’esperienza. È uno sforzo. È un atto di reciprocità.

Ascoltare è una competenza e un mestiere.

Più saremo in grado di ascoltare con consapevolezza, più potremo costruire relazioni di fiducia, rispetto e crescita! Vale tra gli individui, nelle relazioni interpersonali ma vale anche nelle aziende. Ogni volta che un’azienda infatti si approccia a lanciare un nuovo prodotto o servizio, a presentare un’iniziativa o invitare ad un evento, con lo scopo di coinvolgere, dovrebbe aver fatto un’azione preliminare apparentemente semplice ma molto complessa: ascoltare. Mi riferisco ad ascoltare i bisogni e le esigenze dei consumatori, ad intercettarne di nuovi. Così come ad ascoltare le loro risposte/feedback successive.

D’altronde l’ascolto è davvero un’abilità che consente di instaurare legami significativi basati sulla fiducia se è sincero, attivo ed empatico. Ma soprattutto se si accompagna nel tempo – quindi non solo one shot! – e è frutto di uno scambio di comunicazione sempre vicendevole!

Costruire relazioni di fiducia è l’obiettivo di tutte le aziende che prediligono la qualità dei rapporti con i propri clienti piuttosto che la quantità! In questo i Social Network ci possono venire in aiuto, il digitale in generale, perché rappresentano un grandissimo touchpoint tra l’azienda e gli utenti e permettono di entrar in contatto con tante più persone quante mai ne potremmo personalmente incontrare, o potrebbero recarsi in uno store e così via.

Non esiste più solo il sito vetrina, il punto di atterraggio diretto delle ricerche da parte degli utenti, perchè si sono moltiplicati i momenti in cui un’azienda può – e anzi deve – farsi conoscere digitalmente, raccontando i propri valori, la mission e la vision, le persone che ne fanno parte e perché hanno scelto di lavorar proprio lì, che cosa li contraddistingue dagli altri, i servizi/prodotti che possono diventare soluzioni a bisogni espressi o latenti. L’attenzione preposta al lavoro!  

In questa ottica, in questo momento storico ancora di più, è preciso dovere delle aziende comunicare e soprattutto farlo anche online! Basti pensare che su una popolazione italiana di 60.32 Milioni, 50.85 Milioni sono utilizzatori di internet, di questi 43.20 Milioni sono utenti attivi sui Social Network. Durante la pandemia c’è stato un aumento vertiginoso dell’utilizzo del digitale, un dato che ha subito un leggerissimo calo durante lo scorso anno ma che ci racconta di una media di 6H e 9minuti al giorno su Internet. 6H su 24H! [fonte dati: Digital 2022 Italia, WeAreSocial & Hootsuite]

Informarci, rimanere aggiornati, fare ricerche e trovare ispirazione, rimanere in contatto, per intrattenimento ma anche per fare formazione: ci rivolgiamo costantemente ad internet per tutte queste attività!

È chiaro che la comunicazione digitale non può prescindere dal presente e dal futuro delle aziende! Ma l’importante è che sia una comunicazione sempre bidirezionale, che ci sia un mittente e un ricevente con gli step di ascolto/comprensione e di risposta/feedback! Siamo costantemente iperconnessi e sottoposti a miliardi di informazioni, per questo la qualità della comunicazione deve esser sempre elevata, sincera e diretta, sviluppata secondo un preciso ascolto e generatrice di nuovo valore, tanto da risultare ingaggiante! Perchè le persone si aspettano e pretendono – giustamente – verità e rispetto!

La parola chiave qui, come in tutte le relazioni, è – sono! – trasparenza e sincerità: solo attraverso la creazione di un legame sincero si potranno ottenere dei risultati duraturi!

Come Inside Factory lavoriamo a supporto di tutte quelle realtà che vogliono essere presenti online ma non riescono a curare tutte le attività di comunicazione social, creando una strategia di comunicazione che sia quanto più orientata ai bisogni degli utenti e rappresentatrice dei valori dell’azienda stessa! Contattaci a info@insidefactory.it per scoprire le nostre modalità di consulenza comunicativa digitale per sviluppare piani editoriali, realizzare attività di content creation o di digital PR!

Articolo a cura di Martina Giacomelli

Ciak, si gira! Il dietro le quinte degli eventi

Quando vediamo un film ci godiamo la visione, ci appassioniamo alle storie dei protagonisti, ci immaginiamo come andrà a finire o ci immedesimiamo in loro. Ascoltiamo le parole, le riflessioni, ci domandiamo se avremmo fatto anche noi così. Quando guardiamo un film proviamo emozioni, ci esaltiamo, ci spaventiamo, ci sentiamo partecipi della vittoria dell’eroe. Ci immedesimiamo. Ma raramente, pensiamo al dietro le quinte. Al lavoro della regia, degli scenografi, dei costumisti. Vediamo il lavoro finito, quello completo, che esce al pubblico. Ma dietro, c’è un mondo!

Organizzare eventi segue lo stesso concetto: c’è una preparazione, un dietro le quinte – quello prima della diretta – che non si vede ma che è enormemente complesso. È fatto di tanti processi, dettagli e particolari che poi si incanalano, l’uno dietro l’altro, nel momento in cui si va in scena.

Questo dietro le quinte è uno degli aspetti che preferisco dell’organizzazione degli eventi, perché la vivo come una continua ricerca di miglioramento. Tanto più i partecipanti all’evento non si accorgeranno di tutto il lavoro che c’è dietro, tanto più avremo fatto meglio il nostro lavoro. Perché chi partecipa all’evento deve vivere l’esperienza dell’evento e il nostro lavoro è fargliela vivere al massimo!

Ogni volta che come Inside Factory organizziamo un evento, lavoriamo con questo obiettivo! È quello che ci motiva e ci spinge a fare sempre di più. Fare bene non è sufficiente, tutto deve filare liscio. Per questo non serve solo il piano A, ma anche il piano B per la gestione degli imprevisti. Perché può succedere di tutto quando si va in scena!

Oltre al durante, esiste un pre e un dopo il ciak!

Il pre è l’enorme mole di lavoro antecedente l’evento che ha a che fare con:

  • La pianificazione: gli obiettivi e la programmazione dell’evento, l’individuazione del target, la scelta della data e della location (incluso lo studio delle piattaforme se l’evento è online), la definizione del budget, la scelta delle modalità di comunicazione (quali canali, quali touchpoint con i partecipanti, in che frequenza etc), i temi da trattare, il coinvolgimento di eventuali ospiti, la definizione dei materiali o dei gadget, la ricerca del momento esperienziale;
  • La realizzazione: la scelta della grafica, la creazione delle slide e delle immagini dell’evento, la personalizzazione dei gadget, l’invio delle comunicazioni, la creazione di comunicati stampa, l’attività di promozione, la gestione degli iscritti e dei partecipanti tramite invio di informazioni e recall, la gestione della logistica;
  • La revisione: le prove dei relatori e degli ospiti prima del live, l’allestimento in loco o i test sulle piattaforme online, la distribuzione dei gadget e dei materiali dell’evento, la definizione degli ultimi dettagli.

Il durante è ovviamente il momento del live, con l’adrenalina al massimo, con la tensione di voler fare bene e di esser completamente a servizio dell’evento, ciascuno con il proprio compito e ruolo. Dall’accoglienza dei partecipanti alla regia, dalla moderazione alla gestione degli ospiti, dalla fotografia alle attività di social communication etc.

Quando un evento finisce, la sua organizzazione non finisce nel momento in cui si chiude il sipario. Anzi, è qui che inizia il post evento! L’attività successiva al live riguarda la gestione dei feedback dei partecipanti, la creazione dei materiali dell’evento (registrazioni audio o video, piuttosto che interviste agli ospiti o ai relatori) da condividere poi successivamente con i partecipanti, la realizzazione di comunicati stampa o interviste con testate giornalistiche o riviste di settore e non, la creazione di un reportage fotografico e di un video evento e così via.

Un evento è realmente tale quando le persone si ricordano di quell’evento anche a distanza di tempo. Quando suscita un’emozione e crea appartenenza. Quando le persone hanno piacere di dire “io c’ero”. Ecco, io c’ero è quello a cui miriamo come Inside Factory ogni volta che organizziamo un evento!

Io c’ero è quello che diciamo anche noi lato organizzazione con orgoglio quando a fine evento siamo soddisfatti di quello che abbiamo realizzato!

Per saperne di più sul nostro servizio di organizzazione eventi, contattaci a info@insidefactory.it, sarà un piacere prenderci cura dei tuoi eventi!

Articolo a cura di Martina Giacomelli