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Il Potere dei Colori nell’Event Design: Come Influenzare l’Umore e il Comportamento del Tuo Pubblico

C’era una volta… l’arte di narrare: lo storytelling conquista il mondo del business

LE CITTÀ INVISIBILI

Il nuovo percorso formativo di Inside Factory!

Prendendo ispirazione dal grande saggista Italo Calvino, Inside Factory lancia il percorso formativo “Le città invisibili, dallo storytelling alla comunicazione efficace”, tre corsi di content creation professionale!

In omaggio proprio a uno dei più grandi autori italiani a 100 anni dalla sua scomparsa, Inside Factory propone degli approfondimenti specifici su strumenti e tecniche utili per affinare le abilità di comunicazione!

Ciascun corso, della durata di quattro ore da fruire in diretta streaming – ma rivedibile anche successivamente on demand! – sarà incentrato quindi su aspetti specifici dell’arte di comunicare: lo Storytelling, l’educazione comunicativa e la content strategy digitale.

La partecipazione ai corsi è a pagamento, in Early Bird fino al 31 ottobre 2023!

Scopri tutto il percorso formativo de “Le Città Invisibili” e formati insieme a noi!

Per maggiori informazioni contattaci a info@insidefactory.it.

Disruptive Marketing: pensare fuori dagli schemi per un effetto WOW!

PAROLA D’ORDINE?! BREAK THE RULES

Ci sono strategie di marketing che rimarranno un evergreen e che funzioneranno sempre, ma negli ultimi anni si sta facendo strada un nuovo tipo di comunicazione, che tende ad osare e ribaltare gli schemi tradizionali. Molti brand infatti stanno ripensando il proprio modo di comunicazione con una chiave di lettura fuori dagli schemi, innovativa!

Questo nuovo modo di fare comunicazione nasce in risposta alla società odierna: i consumatori sono sempre attaccati al telefono, pieni di input e con una soglia dell’attenzione sempre più bassa. In questo caso vince chi smette di seguire le regole.

È da questa logica che nasce il DISTRUPTIVE MARKETING.

CHE COS’È IL DISRUPTIVE MARKETING?

Disruptive Marketing è un approccio, un modo di osare, è uscire dagli schemi e quindi dalla propria zona di comfort. È un modo per ripensare il proprio brand in chiave innovativa, moderna. L’azienda che vuole intraprendere questo tipo di comunicazione dovrà essere disposta a modificare il proprio prodotto o servizio e il messaggio che vuole far arrivare. Questo tipo di strategia è fatta per attirare l’attenzione del consumatore.

Il termine fu coniato da Clayton Christensen, professore di Harvard nel 1997, che si riferisce a “designare tutte quelle innovazioni capaci di rivoluzionare modelli di business preesistenti, stravolgendo il modo in cui i consumatori sono abituati a utilizzare determinati prodotti o servizi.

Gli aspetti che rendono il Disruptive Marketing una strategia solida sono:

  • Ingaggio: attraverso la logica dello storytelling per creare emozione e coinvolgimento;
  • Accessibilità: questo tipo di attività, per essere efficace, non ha necessità di budget altissimi, deve solo cambiare il modo in cui il prodotto o servizio viene proposto;
  • Curiosità: perché deve essere attraente e incuriosire il cosumatore.

COME SI CREA UNA CAMPAGNA DI DISRUPTIVE MARKETING?

Fino ad ora abbiamo detto che il Disruptive Marketing è una strategia libera, che ti permette di non seguire delle regole standard. Bisogna dire, però, che è necessario conoscere in modo approfondito il settore nel quale si vuole creare “confusione”. Inoltre, come per ogni strategia di marketing che si rispetti, bisogna conoscere i propri clienti, le loro aspettative. Quando sappiamo di cosa hanno bisogno, cosa si aspettano dalla nostra azienda, arriva il momento di creare qualcosa di “extra-ordinario”, creando una strategia potente che venga veicolata nei media più efficaci. Lo studio del target, insieme al modo di veicolare il messaggio che si vuole mandare, deve essere continuo, altrimenti si rischia di cadere nel “banale”.

Ovviamente i rischi che operazioni di questo genere possono generare sono diversi, tuttavia con attente analisi del mercato di riferimento, del contesto in cui si vorrebbe agire e di una valutazione attenta delle conseguenze, i rischi possono essere evitati.

DALLA TEORIA ALLA PRATICA: ALCUNI ESEMPI DI CAMPAGNE DI DISRUPTIVE MARKETING

Che si voglia impostare come Call To Action, o Customer Experience, o seguendo altri stili, la cosa importante è che sia rivoluzionario. Ecco alcuni esempi di Disruptive Marketing:

IL CASO PATAGONIA:

In occasione del Black Friday del 2011 Patagonia invita i suoi consumer a non acquistare una nuova giacca. Come mai? Per sensibilizzare gli utenti a ridurre l’impatto ambientale riciclando un capo che non si indossa più, aggiustando una giacca che si è rotta. Con questa campagna il brand ha voluto confermare, nelle menti dei consumatori, la sua vision ecosostenibile.

IL CASO COCA COLA:

Nell’immaginario collettivo Coca Cola è sinonimo di allegria e altruismo. La campagna “The happiness cashier” prevedeva l’installazione di un distributore speciale che dava la possibilità alle persone di prelevare 100 €, a patto che questi fossero condivisi con altre persone meno fortunate. Qua non si parla del prodotto, ma di un’esperienza basata sul valore della condivisione.

Se vuoi approfondire l’argomento, o se vuoi supporto per realizzare una campagna di marketing disruptive scrivi a info@insidefactory.it!

PURPOSE MARKETING: IL BRAND VISTO DA UN’ALTRA PROSPETTIVA

Il Purpose Marketing è una strategia di marketing che si basa sull’idea che le aziende debbano avere uno scopo o una missione più grande oltre al profitto.

Le strategie di Brand Purpose si contraddistinguono dalle campagne marketing precedenti perché la dimensione del profitto e della vendita deve risultare secondaria rispetto alla dimensione valoriale, di cui l’azienda si vorrebbe far portavoce.

Pe comprendere meglio cosa sia il Purpose Marketing è necessario partire dal libro di Simon SinekPartire dal Perché”. Secondo lui conoscere il perché più profondo per cui un’azienda o un brand esiste, fornisce le basi per costruire tutti il resto.

I VANTAGGI DEL PURPOSE MARKETING

Ci sono diversi modi di interpretare il Purpose Marketing e quindi diverse strategie che si possono adottare. Prima di vederne alcune, è necessario ricordare che queste campagne devono essere in linea con i valori e le esigenze delle persone. L’obiettivo è quindi quella di creare un legame emotivo con i consumatori promuovendo un’idea positiva della propria realtà aziendale che sia autentica e concreta, coerente e duratura e infine condivisa da ogni parte dell’azienda.

Adottare una strategia di Purpose Marketing offre 3 vantaggi principali:

  • Clienti fidelizzati > se i consumatori si sentono identificati nella causa, crei un coinvolgimento del cliente più profondo ed emotivo
  • Attrazione dei talenti > la visibilità ottenuta tramite campagne di Purpose Marketing invoglia le persone motivate e altamente qualificate a voler lavorare all’interno dell’organizzazione
  • Differenziazione dalla concorrenza > in un mercato sempre più competitivo, una strategia di Purpose Marketing ti permette di far percepire il brand in un modo talmente diverso da non essere più paragonabile con i prodotti simili della concorrenza

LE AZIENDE DIVENTANO ATTORI SOCIALI

Ecco alcuni esempi di quando l’azienda diventa anche un attore sociale:

  1. Responsabilità sociale: Molte aziende si impegnano ad adottare politiche e pratiche che considerano l’impatto sociale e ambientale delle loro operazioni. In questa categoria rientrano i temi che vanno dalla sostenibilità ambientale, dell’inclusività e valorizzazione della diversità
  2. Sviluppo economico e benessere: Il lavoro è una parte fondamentale della vita di ciascuno di noi. Alcune aziende puntano a diventare dei punti di riferimento all’interno di una comunità, creando posti di lavoro stabili e ben retribuiti e dove si promuove l’inclusione sociale e attenzione per il benessere dei dipendenti
  3. Innovazione sociale: Le aziende possono promuovere l’innovazione sociale sviluppando prodotti e servizi che affrontano problemi sociali critici. Gli strumenti digitali sono entrati a far parte di qualsiasi realtà da quella scolastica a quella sanitaria. Alcune aziende decidono di farsi promotrici dell’innovazione per migliorare la qualità delle vite delle persone.
  4. Coinvolgimento della comunità: Le aziende possono svolgere un ruolo attivo nella comunità locale in cui operano, sostenendo progetti e iniziative sociali che vengono dal basso, ad esempio attivando collaborazioni o partnership.
  5. Promozione della formazione: Le aziende sono una fonte di know- how importante per la società. Decidere di aprire le porte fisiche della propria azienda o semplicemente condividere e rendere pubbliche ricerche, studi, conoscenze interne è un modo per promuovere attivamente la formazione, l’istruzione e la diffusione di sapere.

L’azienda DOVE offre un buon esempio di Brand Purpose. Negli anni hanno creato delle campagne pubblicitarie che avevano come obiettivo quello di incoraggiare le donne ad avere una relazione positiva con il proprio corpo. L’hashtag di riferimento era #realbeauty.

NIKE incentra la sua campagna sul concetto di inclusività, uguaglianza di genere ed etnia. La sua comunicazione è fondata su una vision molto forte: se hai un corpo sei un atleta.

Se sei interessato al tema o ti serve una consulenza per valutare quale strategia di Purpose Marketing fa al caso tuo, scrivi a info@insidefactory.it!

IL SOCIAL MEDIA ANALYTICS NEGLI ADV

Negli ultimi anni la crescita degli investimenti destinati alla realizzazione di campagna di Social Advertising fa pensare che c’è una maggiore consapevolezza sull’importanza e le opportunità che i Social Media offrono alle aziende. Se si vanno ad analizzare i dati emersi dal report Digital 2023, vediamo che il 64% della popolazione mondale è online, mentre i Social Media contano 4,76 miliardi di utenti in tutto il mondo. Al tempo stesso possiamo vedere che sono incrementate le entrate pubblicitarie digitali del 78%.  

Le piattaforme di social media consentono di raggiungere importanti obiettivi di business ma per ottenere concreti risultati dalle campagne Social è necessario impostarle secondo precise strategie e con strumenti appositi.

PER FORTUNA C’È IL SOCIAL MEDIA ANALYTICS!

Il processo di analisi e di studio è rappresentato dal Social Media Analytics, un insieme di strumenti di monitoraggio che consentono di analizzare il flusso di dati, le caratteristiche degli utenti, o ad esempio, i contenuti più letti e le preferenze dei tuoi follower.

Nel mondo business, analizzare i dati significa avere un quadro completo dell’impatto che può avere la propria attività sui social e quindi avere una stima precisa del ROI (Ritorno di Investimento).  Gli strumenti di analisi di monitoraggio social sono una grande opportunità per capire ciò di cui i consumatori hanno bisogno e il loro comportamento d’acquisto, ma al tempo stesso è possibile misurare l’andamento delle proprie piattaforme social e quelle dei propri competitor.

QUALI DATI STUDIARE

Sono diverse le tipologie di analisi che si possono fare. Principalmente si possono ottenere due tipi di dati: quantitativi e qualitativi. I dati quantitativi servono a misurare il posizionamento di un brand, il tone o voice, il livello di interazioni, il gradimento dei contenuti pubblicitari. I dati qualitativi, invece, vanno a tenere di conto dei commenti, recensioni, reazioni.

Oltre ad essi è possibile fare altri livelli di analisi:

  1. performance di singole pagine e profili social;
  2. pubblico: dati demografici, preferenze, comportamenti;
  3. impatto basato sul numero di click sul link, call to action, il tasso di coinvolgimento degli utenti.

AD OGNUNO IL PROPRIO STUMENTO

Tra i tool utilizzati per il monitoraggio delle campagne il più famoso è sicuramente Google Analytics. È un ottimo strumento che può essere utilizzato quante conversioni si hanno dalle attività pubblicitarie avviate sui Social Network per andare a calcolare con maggiore precisione il ROI.

Facebook Insight è la funzione prevista da Facebook. I dati che si raccolgono dalla piattaforma permettono di andare a vedere le interazioni dell’audience, i loro interessi, gusti, interazioni con la pagina. Rispetto agli utenti riesce a fornire i dati anagrafici di chi segue la pagina come età, sesso, genere, città di provenienza.

Twitter Analytics è nato con lo scopo di fornire agli utenti i dati sulle loro performance e migliorarle. Fornisce informazioni sulle interazioni con i Tweet, sugli interessi e i dati demografici dei follower.

Gli Instagram Insight sono importantissimi per coloro che hanno deciso di usare Instagram per fare personal branding o per coloro che vogliono promuovere un’attività commerciale. I dati che si possono recuperare solo legati alle impression, le interazioni, le visualizzazioni dei video, il tasso di salvataggi, il livello di coinvolgimento e altre ancora.

Portiamo solo i principali, ma sono moltissimi ancora i tool che possono essere utilizzati per studiare l’andamento delle proprie campagne pubblicitarie.

ANALIZZIAMO INSIEME LE TUE CAMPAGNE

I Social Network hanno ridefinito le logiche di mercato. Abbiamo visto all’inizio come ogni anno vadano ad aumentare i dati di crescita sull’utilizzo delle piattaforme Social e della loro molteplicità di utilizzo.

Oggi per un’azienda che vuole crescere è necessario investire in Social Digital Advertising!

Se hai già in attivo delle campagne di Social Advertising e hai bisogno di supporto nel monitoraggio puoi contattarci all’indirizzo mail info@insidefactory.it, ti supporteremo nell’attività a 360° e studieremo insieme le tue prossime campagne!

IL BLOG: LO SPAZIO LIBERO DOVE LE AZIENDE SI RACCONTANO!

Internet ha rivoluzionato le logiche pubblicitarie. Le aziende tramite il web riescono a farsi trovare dalle persone in modo semplice e veloce, è necessario solo esserci, essere presenti e posizionati online. Il blog è uno tra gli strumenti più utilizzati!

In questo panorama comunicativo dove comunicare è diventata un’esigenza piuttosto che una possibilità, sono nati nuovi linguaggi e nuovi modi per mostrarsi e raccontarsi a un pubblico vasto e potenzialmente infinito e uno di questi è il Blog!

Il Blog è uno spazio espressivo online che nasce poco dopo la nascita del web 1.0 e fin da subito ha avuto un grande successo perché offriva la possibilità di scrivere per sé stessi o per gli altri in modo informale e senza limiti di spazio e battute.

Tra i dati recenti che girano su Google si parla di 570 milioni di blog attualmente attivi e del 77% degli utenti di internet che legge abitualmente contenuti dei blog. Questo significa che c’è un importante bacino di utenti che gli piace informarsi tramite siti web personali. I motivi per cui le persone leggono i blog variano a seconda dei contenuti e della tipologia di pagina che si visita. In questo articolo approfondiremo i blog aziendali e quindi dove le persone raccolgono maggiori informazioni sull’azienda o sui prodotti e servizi che stanno per acquistare.

PERCHÈ LE AZIENDE DOVREBBE APRIRE UN BLOG?

Le aziende che sono ancora indecise se aprire o meno uno spazio dedicato alla sezione blog all’interno dei propri siti web dovrebbero pensare che, in primis, attraverso la creazione continuativa di contenuti i motori di ricerca premino l’impegno ripagandoti in termini di posizionamento. Di conseguenza i tuoi contenuti hanno maggiori probabilità che le persone, navigando online capitino sul tuo sito web o che leggano l’ultima novità sui nuovi prodotti.

In termini tecnici la strategia dietro la gestione di una pagina web personale è chiamata Branding e comprende l’insieme di tutte le attività volte ad aumentare la riconoscibilità e l’autorevolezza del brand. Una celebre frase di uno dei romanzi di Oscar Wilde recita: “nel bene o nel male, purché se ne parli” e, anche se probabilmente lo scrittore inglese non sarebbe d’accordo, questa potrebbe essere utilizzata anche come un assioma del marketing, togliendo ovviamente la parte dove se ne parla male!

L’utilizzo del blog permette alle aziende di raccontare di sé, della propria realtà, dei propri valori, del processo organizzativo e di produzione, delle persone che ci lavorano, dei vantaggi dei propri prodotti o delle ultime novità in maniera creativa e originale senza restrizioni e in totale libertà. L’unica regola? La legge Seo!

Come è noto, la scrittura dei contenuti online per essere davvero efficace ha bisogno di essere indicizzata dai motori di ricerca, i quali seguono delle logiche ben precise e di conseguenza la figura che si dovrà occupare della redazione dei prossimi articoli non dovrebbe mai perdere d’occhio di una serie di artifizi che permettono l’ottimizzazione del contenuto che si sta inserendo:

  1. keyword research: lo studio delle parole chiavi adatte al tuo blog
  2. Mantieni lo stesso stile di scrittura
  3. Scegli argomenti che potrebbero interessare il tuo target di potenziali visitatori e attuali lettori

IL MARKETING STRATEGIST DIVENTA NARRATORE DI STORIE CON I BLOG

Gli strumenti digitali che abbiamo a disposizione rendono il processo comunicativo estremamente semplice e veloce e l’utilizzo sempre più crescente di utenti rende Internet uno spazio in perenne bisogno di nuovi contenuti. I dati di Luglio 2022 dell’agenzia We are social Italy dimostra questa costante crescita di nuovi utenti e del tempo che quest’ultimi impiegano sui propri dispositivi. All’interno di questo irrefrenabile e vorticoso mondo del web è diventato molto difficile attirare l’attenzione dei sempre più esigenti utenti e da ormai parecchi anni si utilizza una delle più antiche tecniche narrative quella del racconto di storie.

Il blog è uno tra i tanti spazi perfetti dove si possono raccontare storie con contenuti meno promozionali e pubblicitari ma volti principalmente a coinvolgere, interessare e solo alla fine spingere all’azione l’utente finale. Attraverso il digital storytelling, infatti, si possono utilizzare immagini, video, esperienze dirette dei clienti per comunicare i fattori che rendono straordinario e differente il tuo prodotto o servizio oppure per rispondere alle domande che ti vengono frequentemente poste per soddisfare in questo modo da una parte il bisogno di informazione del tuo target dall’altra è un’occasione per parlare del tuo brand e dei suoi benefici.

Emozionare è una parola molto importante per noi di Inside Factory perché crediamo fermamente che far suscitare emozione alle persone sia uno dei modi più semplici e belli per fidelizzare il cliente al tuo prodotto. Ecco perché vediamo nel blog una grande risorsa per le aziende, perché permette di raccontare in maniera spontanea e sincera i fatti, accompagnando così il lettore a un processo di identificazione e di conseguenza affiliazione al tuo brand. Cosa aspetti? Fissa un appuntamento scrivendo a info@insidefactory.it e inizia anche tu a raccontare la tua storia con il nostro aiuto!