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LE CITTÀ INVISIBILI

Il nuovo percorso formativo di Inside Factory!

Prendendo ispirazione dal grande saggista Italo Calvino, Inside Factory lancia il percorso formativo “Le città invisibili, dallo storytelling alla comunicazione efficace”, tre corsi di content creation professionale!

In omaggio proprio a uno dei più grandi autori italiani a 100 anni dalla sua scomparsa, Inside Factory propone degli approfondimenti specifici su strumenti e tecniche utili per affinare le abilità di comunicazione!

Ciascun corso, della durata di quattro ore da fruire in diretta streaming – ma rivedibile anche successivamente on demand! – sarà incentrato quindi su aspetti specifici dell’arte di comunicare: lo Storytelling, l’educazione comunicativa e la content strategy digitale.

La partecipazione ai corsi è a pagamento, in Early Bird fino al 31 ottobre 2023!

Scopri tutto il percorso formativo de “Le Città Invisibili” e formati insieme a noi!

Per maggiori informazioni contattaci a info@insidefactory.it.

LA SUCCESSIONE ASTRALE: L’EVENTO DEDICATO ALL’UNIVERSO E ALL’ASTRONOMIA

Dal 26 al 28 Luglio sono in programma tre eventi culturali, patrocinati dal Comune di Montelupo Fiorentino. Gli eventi saranno dedicati alla conoscenza dell’Universo e dei segreti che si celano dietro i corpi celesti.

Inside Factory, in collaborazione con il Gruppo Astrofili di Montelupo Fiorentino, ha organizzato un ciclo di tre appuntamenti, di cui due online e uno in presenza presso l’Osservatorio Beppe Forti di Montelupo Fiorentino.

L’evento vuole dare l’opportunità di approfondire la storia sull’origine dell’Universo e sul funzionamento dei pianeti. I primi due appuntamenti hanno l’obiettivo di introdurre uno dei più grandi misteri: la nascita della Terra.

Entrambi gli incontri sono gratuiti e disponibili in diretta streaming sul canale YouTube di Inside Factory e sul canale Facebook del Gruppo Astrofili.

L’incontro conclusivo, invece, si terrà all’interno dell’Osservatorio Beppe Forti di Montelupo Fiorentino (FI) e offrirà l’opportunità a tutti i partecipanti di seguire i laboratori organizzati dal Gruppo Astrofili di Montelupo Fiorentino.

Ecco le date degli appuntamenti:

SE UN RAGNO OGNI GIORNO SI ARRAMPICA26 Luglio 2023 alle ore 21.00

Il primo appuntamento di questo ciclo di incontri è dedicato a Leonardo Pisano, soprannominato Fibonacci, uno dei più grandi matematici della storia, che con le sue scoperte ha avuto un impatto significativo nella comprensione dei fenomeni naturali.

Simone Terreni,Ceo & Founder di Inside Factory,ci parlerà di uno dei più grandi matematici di tutti i tempi, che per primo introdusse il sistema decimale e l’uso delle cifre Arabe e dal quale prese il nome anche una celebre successione di numeri.

Segui la diretta sul nostro canale YouTube qui o sul canale Facebook qui!

L’ORIGINE DELL’UNIVERSO 27 Luglio 2023 alle ore 21:00

Il secondo appuntamento online sarà tenuto da Maura Tombelli, entusiasta “cacciatrice” di asteroidi, Direttrice dell’Osservatorio “Beppe Forti” e Presidente del GAM, e Alessio Squilloni. Durante la conferenza, approfondiremo l’origine dell’universo dal punto di vista scientifico, perché grazie agli incredibili progressi fatti della scienza e dell’astronomia possiamo comprendere il mondo che ci circonda.

Segui la diretta sul canale YouTube qui!

TRA CIELO E TERRAil 28 Luglio 2023 dalle ore 21.30 alle ore 24:00

La serata conclusiva de La Successione Astrale si terrà all’Osservatorio Beppe Forti a Montelupo Fiorentino (FI).

Con l’aiuto degli esperti astronomi che forniranno le informazioni sulle costellazioni, sui pianeti visibili e su altri oggetti celesti, sarà possibile ammirare e comprendere l’immensità dell’universo. A seguire, chi vorrà potrà vedere con i propri occhi il movimento dei pianeti e delle stelle che gravitano nello spazio.

La partecipazione all’evento è gratuita, ti aspettiamo!

Per maggiori informazioni puoi scrivere a info@insidefactory.it o chiamare il numero 055 0763100.

Disruptive Marketing: pensare fuori dagli schemi per un effetto WOW!

PAROLA D’ORDINE?! BREAK THE RULES

Ci sono strategie di marketing che rimarranno un evergreen e che funzioneranno sempre, ma negli ultimi anni si sta facendo strada un nuovo tipo di comunicazione, che tende ad osare e ribaltare gli schemi tradizionali. Molti brand infatti stanno ripensando il proprio modo di comunicazione con una chiave di lettura fuori dagli schemi, innovativa!

Questo nuovo modo di fare comunicazione nasce in risposta alla società odierna: i consumatori sono sempre attaccati al telefono, pieni di input e con una soglia dell’attenzione sempre più bassa. In questo caso vince chi smette di seguire le regole.

È da questa logica che nasce il DISTRUPTIVE MARKETING.

CHE COS’È IL DISRUPTIVE MARKETING?

Disruptive Marketing è un approccio, un modo di osare, è uscire dagli schemi e quindi dalla propria zona di comfort. È un modo per ripensare il proprio brand in chiave innovativa, moderna. L’azienda che vuole intraprendere questo tipo di comunicazione dovrà essere disposta a modificare il proprio prodotto o servizio e il messaggio che vuole far arrivare. Questo tipo di strategia è fatta per attirare l’attenzione del consumatore.

Il termine fu coniato da Clayton Christensen, professore di Harvard nel 1997, che si riferisce a “designare tutte quelle innovazioni capaci di rivoluzionare modelli di business preesistenti, stravolgendo il modo in cui i consumatori sono abituati a utilizzare determinati prodotti o servizi.

Gli aspetti che rendono il Disruptive Marketing una strategia solida sono:

  • Ingaggio: attraverso la logica dello storytelling per creare emozione e coinvolgimento;
  • Accessibilità: questo tipo di attività, per essere efficace, non ha necessità di budget altissimi, deve solo cambiare il modo in cui il prodotto o servizio viene proposto;
  • Curiosità: perché deve essere attraente e incuriosire il cosumatore.

COME SI CREA UNA CAMPAGNA DI DISRUPTIVE MARKETING?

Fino ad ora abbiamo detto che il Disruptive Marketing è una strategia libera, che ti permette di non seguire delle regole standard. Bisogna dire, però, che è necessario conoscere in modo approfondito il settore nel quale si vuole creare “confusione”. Inoltre, come per ogni strategia di marketing che si rispetti, bisogna conoscere i propri clienti, le loro aspettative. Quando sappiamo di cosa hanno bisogno, cosa si aspettano dalla nostra azienda, arriva il momento di creare qualcosa di “extra-ordinario”, creando una strategia potente che venga veicolata nei media più efficaci. Lo studio del target, insieme al modo di veicolare il messaggio che si vuole mandare, deve essere continuo, altrimenti si rischia di cadere nel “banale”.

Ovviamente i rischi che operazioni di questo genere possono generare sono diversi, tuttavia con attente analisi del mercato di riferimento, del contesto in cui si vorrebbe agire e di una valutazione attenta delle conseguenze, i rischi possono essere evitati.

DALLA TEORIA ALLA PRATICA: ALCUNI ESEMPI DI CAMPAGNE DI DISRUPTIVE MARKETING

Che si voglia impostare come Call To Action, o Customer Experience, o seguendo altri stili, la cosa importante è che sia rivoluzionario. Ecco alcuni esempi di Disruptive Marketing:

IL CASO PATAGONIA:

In occasione del Black Friday del 2011 Patagonia invita i suoi consumer a non acquistare una nuova giacca. Come mai? Per sensibilizzare gli utenti a ridurre l’impatto ambientale riciclando un capo che non si indossa più, aggiustando una giacca che si è rotta. Con questa campagna il brand ha voluto confermare, nelle menti dei consumatori, la sua vision ecosostenibile.

IL CASO COCA COLA:

Nell’immaginario collettivo Coca Cola è sinonimo di allegria e altruismo. La campagna “The happiness cashier” prevedeva l’installazione di un distributore speciale che dava la possibilità alle persone di prelevare 100 €, a patto che questi fossero condivisi con altre persone meno fortunate. Qua non si parla del prodotto, ma di un’esperienza basata sul valore della condivisione.

Se vuoi approfondire l’argomento, o se vuoi supporto per realizzare una campagna di marketing disruptive scrivi a info@insidefactory.it!

PURPOSE MARKETING: IL BRAND VISTO DA UN’ALTRA PROSPETTIVA

Il Purpose Marketing è una strategia di marketing che si basa sull’idea che le aziende debbano avere uno scopo o una missione più grande oltre al profitto.

Le strategie di Brand Purpose si contraddistinguono dalle campagne marketing precedenti perché la dimensione del profitto e della vendita deve risultare secondaria rispetto alla dimensione valoriale, di cui l’azienda si vorrebbe far portavoce.

Pe comprendere meglio cosa sia il Purpose Marketing è necessario partire dal libro di Simon SinekPartire dal Perché”. Secondo lui conoscere il perché più profondo per cui un’azienda o un brand esiste, fornisce le basi per costruire tutti il resto.

I VANTAGGI DEL PURPOSE MARKETING

Ci sono diversi modi di interpretare il Purpose Marketing e quindi diverse strategie che si possono adottare. Prima di vederne alcune, è necessario ricordare che queste campagne devono essere in linea con i valori e le esigenze delle persone. L’obiettivo è quindi quella di creare un legame emotivo con i consumatori promuovendo un’idea positiva della propria realtà aziendale che sia autentica e concreta, coerente e duratura e infine condivisa da ogni parte dell’azienda.

Adottare una strategia di Purpose Marketing offre 3 vantaggi principali:

  • Clienti fidelizzati > se i consumatori si sentono identificati nella causa, crei un coinvolgimento del cliente più profondo ed emotivo
  • Attrazione dei talenti > la visibilità ottenuta tramite campagne di Purpose Marketing invoglia le persone motivate e altamente qualificate a voler lavorare all’interno dell’organizzazione
  • Differenziazione dalla concorrenza > in un mercato sempre più competitivo, una strategia di Purpose Marketing ti permette di far percepire il brand in un modo talmente diverso da non essere più paragonabile con i prodotti simili della concorrenza

LE AZIENDE DIVENTANO ATTORI SOCIALI

Ecco alcuni esempi di quando l’azienda diventa anche un attore sociale:

  1. Responsabilità sociale: Molte aziende si impegnano ad adottare politiche e pratiche che considerano l’impatto sociale e ambientale delle loro operazioni. In questa categoria rientrano i temi che vanno dalla sostenibilità ambientale, dell’inclusività e valorizzazione della diversità
  2. Sviluppo economico e benessere: Il lavoro è una parte fondamentale della vita di ciascuno di noi. Alcune aziende puntano a diventare dei punti di riferimento all’interno di una comunità, creando posti di lavoro stabili e ben retribuiti e dove si promuove l’inclusione sociale e attenzione per il benessere dei dipendenti
  3. Innovazione sociale: Le aziende possono promuovere l’innovazione sociale sviluppando prodotti e servizi che affrontano problemi sociali critici. Gli strumenti digitali sono entrati a far parte di qualsiasi realtà da quella scolastica a quella sanitaria. Alcune aziende decidono di farsi promotrici dell’innovazione per migliorare la qualità delle vite delle persone.
  4. Coinvolgimento della comunità: Le aziende possono svolgere un ruolo attivo nella comunità locale in cui operano, sostenendo progetti e iniziative sociali che vengono dal basso, ad esempio attivando collaborazioni o partnership.
  5. Promozione della formazione: Le aziende sono una fonte di know- how importante per la società. Decidere di aprire le porte fisiche della propria azienda o semplicemente condividere e rendere pubbliche ricerche, studi, conoscenze interne è un modo per promuovere attivamente la formazione, l’istruzione e la diffusione di sapere.

L’azienda DOVE offre un buon esempio di Brand Purpose. Negli anni hanno creato delle campagne pubblicitarie che avevano come obiettivo quello di incoraggiare le donne ad avere una relazione positiva con il proprio corpo. L’hashtag di riferimento era #realbeauty.

NIKE incentra la sua campagna sul concetto di inclusività, uguaglianza di genere ed etnia. La sua comunicazione è fondata su una vision molto forte: se hai un corpo sei un atleta.

Se sei interessato al tema o ti serve una consulenza per valutare quale strategia di Purpose Marketing fa al caso tuo, scrivi a info@insidefactory.it!

IL SOCIAL MEDIA ANALYTICS NEGLI ADV

Negli ultimi anni la crescita degli investimenti destinati alla realizzazione di campagna di Social Advertising fa pensare che c’è una maggiore consapevolezza sull’importanza e le opportunità che i Social Media offrono alle aziende. Se si vanno ad analizzare i dati emersi dal report Digital 2023, vediamo che il 64% della popolazione mondale è online, mentre i Social Media contano 4,76 miliardi di utenti in tutto il mondo. Al tempo stesso possiamo vedere che sono incrementate le entrate pubblicitarie digitali del 78%.  

Le piattaforme di social media consentono di raggiungere importanti obiettivi di business ma per ottenere concreti risultati dalle campagne Social è necessario impostarle secondo precise strategie e con strumenti appositi.

PER FORTUNA C’È IL SOCIAL MEDIA ANALYTICS!

Il processo di analisi e di studio è rappresentato dal Social Media Analytics, un insieme di strumenti di monitoraggio che consentono di analizzare il flusso di dati, le caratteristiche degli utenti, o ad esempio, i contenuti più letti e le preferenze dei tuoi follower.

Nel mondo business, analizzare i dati significa avere un quadro completo dell’impatto che può avere la propria attività sui social e quindi avere una stima precisa del ROI (Ritorno di Investimento).  Gli strumenti di analisi di monitoraggio social sono una grande opportunità per capire ciò di cui i consumatori hanno bisogno e il loro comportamento d’acquisto, ma al tempo stesso è possibile misurare l’andamento delle proprie piattaforme social e quelle dei propri competitor.

QUALI DATI STUDIARE

Sono diverse le tipologie di analisi che si possono fare. Principalmente si possono ottenere due tipi di dati: quantitativi e qualitativi. I dati quantitativi servono a misurare il posizionamento di un brand, il tone o voice, il livello di interazioni, il gradimento dei contenuti pubblicitari. I dati qualitativi, invece, vanno a tenere di conto dei commenti, recensioni, reazioni.

Oltre ad essi è possibile fare altri livelli di analisi:

  1. performance di singole pagine e profili social;
  2. pubblico: dati demografici, preferenze, comportamenti;
  3. impatto basato sul numero di click sul link, call to action, il tasso di coinvolgimento degli utenti.

AD OGNUNO IL PROPRIO STUMENTO

Tra i tool utilizzati per il monitoraggio delle campagne il più famoso è sicuramente Google Analytics. È un ottimo strumento che può essere utilizzato quante conversioni si hanno dalle attività pubblicitarie avviate sui Social Network per andare a calcolare con maggiore precisione il ROI.

Facebook Insight è la funzione prevista da Facebook. I dati che si raccolgono dalla piattaforma permettono di andare a vedere le interazioni dell’audience, i loro interessi, gusti, interazioni con la pagina. Rispetto agli utenti riesce a fornire i dati anagrafici di chi segue la pagina come età, sesso, genere, città di provenienza.

Twitter Analytics è nato con lo scopo di fornire agli utenti i dati sulle loro performance e migliorarle. Fornisce informazioni sulle interazioni con i Tweet, sugli interessi e i dati demografici dei follower.

Gli Instagram Insight sono importantissimi per coloro che hanno deciso di usare Instagram per fare personal branding o per coloro che vogliono promuovere un’attività commerciale. I dati che si possono recuperare solo legati alle impression, le interazioni, le visualizzazioni dei video, il tasso di salvataggi, il livello di coinvolgimento e altre ancora.

Portiamo solo i principali, ma sono moltissimi ancora i tool che possono essere utilizzati per studiare l’andamento delle proprie campagne pubblicitarie.

ANALIZZIAMO INSIEME LE TUE CAMPAGNE

I Social Network hanno ridefinito le logiche di mercato. Abbiamo visto all’inizio come ogni anno vadano ad aumentare i dati di crescita sull’utilizzo delle piattaforme Social e della loro molteplicità di utilizzo.

Oggi per un’azienda che vuole crescere è necessario investire in Social Digital Advertising!

Se hai già in attivo delle campagne di Social Advertising e hai bisogno di supporto nel monitoraggio puoi contattarci all’indirizzo mail info@insidefactory.it, ti supporteremo nell’attività a 360° e studieremo insieme le tue prossime campagne!

IL REBRANDING COME NUOVO INIZIO

Nessuno può sapere con precisione quando il cambiamento è necessario ma con certezza possiamo affermare che qualsiasi brand non può rimanere immutato nel tempo.

Le logiche del mercato, dopo l’avvento di Internet, hanno velocizzato i tempi di fruizione ma anche di aggiornamento e di lancio di nuovi linguaggi, nuovi contenitori, nuove applicazioni o nuovi processi di vendita e acquisto. L’obiettivo di un’azienda è essere pronta ad accogliere tutto questo anche se ciò potrebbe implicare un processo di revisione e modifica di alcuni elementi legati all’immagine del brand.  

Rivedere e aggiornare la propria immagine con lo scopo di poter essere presente e dare la percezione al proprio target di riferimento di essere al passo con i tempi è un traguardo per qualsiasi impresa di business!

E allora vediamo quando è necessario incominciare a pensare a una strategia di rebranding e quali possono essere i vantaggi futuri che un’operazione di questo genere può portare!

CHE COS’É IL REBRANDING?

Le operazioni di rebranding sono di vario tipo: possono coinvolgere l’intera immagine del brand (Restyling degli elementi identificativi di un’azienda) oppure possono riguardare, ad esempio, un singolo prodotto/servizio (cambio packaging, nome). Entrambe queste operazioni, sebbene siano complesse in maniera diversa, hanno bisogno di una strategia di fondo che coordini il rebranding per renderlo efficace al raggiungimento di determinati scopi.

Le motivazioni che spingono un’azienda a cambiare degli elementi distintivi della sua immagine possono essere molteplici. Tuttavia, alla base vi è l’idea che qualsiasi strategia di rebranding ha bisogno di un’attenta analisi del mercato e del posizionamento del brand prima di procedere con le modifiche agli elementi identificativi del marchio.

Vediamo nello specifico quali possono essere le motivazioni che spingono un’azienda a trasformare la propria identità e quali possono essere gli obiettivi e i vantaggi nell’avviare un processo di questo tipo.

PER ANTICIPARE IL CAMBIAMENTO:

Il processo di rebranding, in questo caso, non è dovuto a eventi esterni o a specifiche necessità aziendali. Nasce dalla consapevolezza che alcuni elementi dell’immagine del brand possano apparire vecchi o fuori moda e allora per anticipare questa cattiva percezione che le persone possono farsi del tuo brand, l’azienda decide di “giocare in anticipo”. Si attiva un processo di rinnovamento dell’immagine del brand in base ai nuovi parametri digitali e di fruizione del prodotto. Spesso accade per quel tipo di imprese a conduzione familiare, presenti sul territorio da tanti anni che vogliono attualizzare l’immagine del proprio brand, rimanendo coerenti con la storia e le tradizioni che lo hanno da sempre identificato.

In questo caso le motivazioni sono quindi:

  1. Mantenimento e consolidamento della propria brand image
  2. Aggiornamento della brand identity di fronte all’evoluzione del mercato    

IN REAZIONE A QUALCOSA O IN RISPOSTA A QUALCUNO

Il processo di Rebranding è la risposta immediata di fronte a eventi inattesi che mettono a rischio il posizionamento del marchio all’interno del mercato. Tra gli avvenimenti più comuni che spingono un brand a rinnovare la propria identità sono: l’azione di un competitor che impongono all’azienda l’aggiornamento per mantenere il vantaggio competitivo o davanti a situazioni di crisi reputazionale dell’azienda.

Gli obiettivi, quindi, possono essere:

  1. Reagire a necessità nate nel mercato di riferimento
  2. Si inserisce all’interno di una strategia di Brand Reputation per recuperare la percezione positiva del brand inseguito a una crisi reputazionale

LA DIFFERENZA TRA RESTYILING E REBRANDING

Un modo per comprendere a fondo in cosa consiste il processo di rebranding è chiarire la differenza tra due termini che spesso vengono scambiati come sinonimi ma per gli addetti ai lavori hanno un significato completamente opposto.

Il Rebranding è il processo di cambiamento strategico della brand identity di un’azienda. Si verifica dopo aver analizzato il mercato di riferimento. Dopo aver notato cosa è possibile migliorare è necessario cambiare alcuni degli elementi caratteristici del brand.

Il restyling è un’operazione di trasformazione di solo alcuni elementi del brand. Non può essere considerata come un processo ma solo come una singola azione mirata a modificare uno o anche più di un elemento. Le modifiche prodotte dalle operazioni di restyling non portano grandi cambiamenti e non vengono svolte in maniera coordinata e continuativa coinvolgendo tutti gli aspetti della brand identity. Infatti, al contrario del rebranding, il restyling è una revisione meno profonda. Questa operazione spesso viene fatta per rinnovare un logo senza però stravolgerlo del tutto ma solo cambiando le tonalità di colore, ad esempio.

REBRANDING O RESTYLING?

Per poter prendere una decisione razionale e che possa essere vantaggiosa bisogna fare un’ analisi del mercato di riferimento e del posizionamento del marchio. Il Rebranding ha un costo e un dispendio di risorse superiore ma a lungo termine è una strategia che può aprire a nuovi target! Le riflessioni precedenti alla decisione di iniziare un processo di rebranding sono complesse e riguarderanno l’intera organizzazione. Le modifiche dovranno essere integrate da tutti i reparti e in tutte le comunicazioni future.

I VARI PASSAGGI DI UN REBRANDING:

  1. ANALISI DI TUTTI GLI ELEMENTI DEL BRAND (NAMING, LOGO, VISION,MISSION,PACKAGING..)
  2. PROPOSTE DI CAMBIAMENTO E ANALISI SWOT PER VALUTARE IL GRADO DI EFFICACIA DI CIASCUNA
  3. PROVE E RENDERING DELLE PROPOSTE

Queste sono le tre principali azioni che compongono un processo di rebranding. Ognuna di queste varia a seconda del cliente, dalle sue necessità e dalle motivazioni che lo portano a voler cambiare, tuttavia ci sono delle fasi di lavoro standard.

LE TRE FASI:

La prima fase è la più rilavante per delineare dove agire, cosa cambiare e delineare le linee guida per il processo di cambiamento. Le decisioni che vengono ponderate in questa fase si poggiano su un’attenta analisi del mercato di riferimento, dei competitor, delle prospettive future del prodotto e ovviamente della storia e dell’attuale target di riferimento del brand.

La seconda fase è la più interessante e creativa, dove la collaborazione con il cliente è fondamentale per la realizzazione di tutte le sue esigenze. Inoltre, il nostro team per quanto possa studiare il mercato di riferimento del brand non potrà mai conoscerlo abbastanza come il cliente e quindi il dialogo tra il cliente e noi, riteniamo sia fondamentale per accompagnarlo in questo complesso momento. Ognuna delle proposte sarà accompagnata da un’analisi dei vantaggi e svantaggi di ciascuno dei cambiamenti che vengono proposti.

L’ultima fase è dove si concretizza tutto il lavoro fatto e quindi vengono mostrati concretamente al cliente i cambiamenti. Che sia un cambio di logo, un cambio di strategia comunicativa, un packaging nuovo, tutti questi cambiamenti devono essere il più possibile realistici e che facciano capire nel modo migliore al cliente la portata del cambiamento. Dopo un processo di rebranding e dopo l’uscita della nuova immagine del prodotto sarebbe un errore tornare indietro. Il cliente deve fare tutte le prove ed esprimere i suoi dubbi in maniera libera durante questa fase per evitare ripensamenti quando è troppo tardi.

COSA POSSIAMO FARE PER TE

Una volta terminati questi primi step, la fase di attuazione dei cambiamenti è complessa perché coinvolge l’intera organizzazione. Al contrario del processo di restyling che comportando meno cambiamenti ha bisogno anche di un convolgimento minore. Inside Factory è disponibile a supportarti e accompagnarti nella scelta delle due stretegie e in tutti i momenti che andranno a concretizzare il cambiamento! Inside Factory con la sua indole creativa e fantasiosa sarà un incubatore di nuove idee e farà immaginare a tutti coloro che vogliono avventurarsi in un processo di rebranding o restyling tanti e nuovi modi per comunicare l’identità del tuo brand!

Per conoscere il nostro team e i dettagli di questo servizio, scrivi a info@insidefactory.it o chiamaci al 055 0763100!

INSIDE FACTORY’S DAY

Una full immersion dentro Inside Factory e i nuovi progetti del 2022!

Un chi/cosa, come, dove, quando, perchè che vuole raccontare i nuovi progetti aziendali per questo 2022, con la passione, l’entusiasmo e la grinta che ci contraddistinguono!

Dall’organizzazione di eventi alla formazione fino ai progetti di comunicazione e consulenza marketing: non perderti le novità che abbiamo in serbo per te, partecipa a INSIDE FACTORY’S DAY il 04 marzo 2022 dalla ore 10:00 alle ore 12:30!

Andremo proprio INSIDE la nostra FACTORY!

ISCRIVITI QUI!

Organizzare una Convention: il nostro dietro le quinte!

Dopo due anni particolarmente difficili in cui abbiamo rinunciato a qualsiasi tipo di socialità e ci siamo preclusi occasioni di incontri, abbiamo ricominciato l’anno lavorativo con l’organizzazione di un grande evento, tra i più importanti che abbiamo mai organizzato, e con la gioia di essere riusciti a far vivere alle persone una giornata di festeggiamenti, rispettando le norme sanitarie vigenti e riuscendo comunque a creare un’atmosfera di celebrazione, il team di Inside Factory non è mai stato così unito e compatto per il proprio lavoro.

L’evento in questione è l’anniversario dei 15 anni di VoipVoice, un traguardo che l’azienda voleva rendere indimenticabile e con un’organizzazione minuziosa della giornata e con un lavoro di preparazione iniziato con diversi mesi in anticipo siamo riusciti a portare oltre 200 persone all’interno del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, sede del Comune e cuore pulsante di tutta la città, per far vivere un’esperienza unica ed emozionante a tutti i partecipanti.

Una volta che sono state decise le cose più importanti, ossia il titolo dell’evento e la location quello che è successo dopo è stato solo tanto duro lavoro per riuscire a soddisfare sia le nostre ambizioni sia quelle del cliente VoipVoice.

L’immagine di Dante che ci incita a fare del nostro meglio, attraverso l’ingegno e la conoscenza, per superare confini e ostacoli è stata la conseguenza indiretta e non calcolata della scelta del tema dell’evento: “Fatti non foste a vivere come bruti”.

Con il sostegno immaginario del Sommo Poeta il team di Inside Factory ha iniziato a concentrarsi sulle specificità del progetto curando ogni singolo dettaglio e seguendo tutti i processi di preparazione.

L’allestimento della sala è stato predisposto in modo tale che la protagonista fosse VoipVoice e quindi sull’udienza del Salone dei 500 faceva da padrona una gigantografia con il nome e il logo dell’azienda. Le luci, tendenti al blu richiamavano i colori del logo ma allo stesso tempo davano risalto alle opere d’arte che decorano le pareti e il soffitto dell’intera stanza. Sono stati presi i contatti con i diversi fornitori e tecnici, che con la supervisione sempre di Inside Factory, hanno creato un’ambiente idoneo ad accogliere oltre 200 persone in completa sicurezza, mantenendo la solennità del posto e sviluppando un’atmosfera celebrativa.

Tutti i partecipanti all’evento sono stati accompagnati in ogni momento, dal loro arrivo all’interno del Palazzo fino alla fine della Convention. Questo ha comportato un lavoro di segreteria importante perché, sebbene il cuore della giornata fosse la Convention fissata per la mattina di sabato, sia la sera prima sia durante tutta la giornata le persone sono state accompagnate in diversi luoghi simbolo della città, per far respirare loro l’aria di festa e al contempo permettergli di godere della bellezza della città, dall’aperitivo di benvenuto in una terrazza con vista panoramica a 360° su Firenze fino al pranzo nel cuore di Piazza dell Repubblica e infine la visita guidata all’interno del Museo dell’Opera del Duomo e al Battistero.

Le immagini e tutte le grafiche utilizzate sono state merito di Giorgio Galimberti, il creativo del team, che si occupa della grafica: “Organizzare un evento aziendale all’interno di Palazzo Vecchio, e più precisamente nel Salone dei Cinquecento, è una soddisfazione personale e di gruppo che non ci scorderemo facilmente. 15 anni di vita di un’azienda sono un traguardo importante e festeggiarlo al meglio in uno dei luoghi più rappresentativi della cultura italiana è un vanto di cui andare molto fieri. Sicuramente per preparare al meglio questo evento è servito un grande sforzo, dedizione e cura ai particolari: il risultato finale però ha sicuramente ripagato tutto il lavoro svolto dietro le quinte nei mesi precedenti. È servito un importante lavoro di squadra per riuscire a ottenere il miglior risultato possibile e alla fine possiamo essere davvero contenti per come si è svolto l’evento.”

Chi partecipa a un evento di queste dimensioni e di questa importanza può pensare erroneamente che il lavoro più difficile è quello del giorno stesso, dove bisogna supervisionare che ogni cosa vada per il verso giusto ma in realtà tutto quello che c’è prima è ancora più impegnativo. La comunicazione con gli invitati è essenziale, fornirgli tutte le informazioni corrette ed esaustive prima dell’evento sono dei requisiti indispensabili che richiedono tempo e ore passate al telefono.

In questo il ruolo fondamentale è stato svolto da Costanza Lanfranchi e Chiara Paolella, due new entry del team di Inside Factory ma che con il loro pragmatismo e la loro energia hanno saputo gestire il turbinio di attività di quest’evento!

“La preparazione di un evento così grande richiede un’ottima organizzazione e questo è raggiungibile solo attraverso una chiara e precisa suddivisione dei compiti. A parer mio, questo è avvenuto tenendo in considerazioni le qualità e le capacità specifiche di ognuno di noi, permettendoci da una parte di lavorare in serenità ma dall’altra è stata una grande occasione di crescita professionale attraverso il mix di competenze degli altri membri del team. La pressione e l’agitazione sono emozioni tipiche quando prepari eventi di questo genere, tuttavia con un buon lavoro di squadra è possibile tamponarle e avere più probabilità di riuscita. – Ha commentato Chiara, raccontando l’esperienza di esser catapultati in un mondo completamente nuovo!

“L’organizzazione della Convention è stato l’evento dove ho potuto prendere parte in prima persona all’organizzazione e mi sento molto fortunata per tre motivi: il primo per il luogo dove si è tenuto, che già basterebbe per far perdere il fiato a chiunque ci entrasse, il secondo per averlo fatto per una bella motivazione, ossia il benessere di un’azienda che raccoglie intorno a sé tante persone che credono nella forza del cambiamento, infine di averlo fatto con un team che ha trasformato la pressione e l’ansia in motivazione ed entusiasmo, che dal mio punto di vista sono importanti quanto i suoni, le luci o altri particolari che compongono un evento”

Sono entrata da soli sette mesi a Inside Factory e mai mi sarei immaginata che avrei preso parte all’organizzazione di un evento così grande e spettacolare come quello dedicato alla Convention dei 15 anni di VoipVoice. Ognuno aveva dei compiti ben precisi ma non sono mancati il supporto e l’aiuto reciproco costante che, in un team che si rispetti, sono essenziali per poter lavorare in modo efficiente. L’evento era diviso in due giornate, in tre diverse location, l’organizzazione non è stata semplice; ma, nonostante tutto, siamo riusciti a realizzarlo con successo. A confermarcelo sono stati i tanti ringraziamenti e complimenti sia di tutti gli ospiti che dell’amministratore delegato di VoipVoice Simone Terreni. Grata e molto soddisfatta di tutto il lavoro svolto insieme ad una squadra eccezionale.”, dice Costanza con un grande sorriso, gli occhi ancora stanchi ma felici e brillanti per l’emozione.

Tutta l’attività di coordinamento di questo importante evento è stata impostata con il lavoro dell’Executive Team di Inside Factory, con grande cura e attenzione a ciascuna fase dell’evento!

Serena Masoni, Executive Team di Inside Factory, si è dedicata anima e corpo alla riuscita dello stesso, con grande dispendio non solo di energie ma anche di premura! Un sogno diventato realtà come afferma lei stessa. “Organizzare un evento come quello che si è tenuto venerdì 3 e sabato 4 settembre, penso possa essere considerato come un atto di amore verso l’azienda per la quale si crea e verso l’ospite al quale vogliamo che rimanga un ricordo indelebile. È atto di amore, perché in esso risiede la cura e l’attenzione ad ogni dettaglio. Da quando ho cominciato ad occuparmi di eventi il mio desiderio è sempre stato quello di riuscire ad organizzare un evento all’interno del Salone dei Cinquecento, un desiderio che pensavo fosse dedicato solo “ai grandi”, ma quando è cominciato a diventare realtà, ho realizzato che anche noi siamo fra quei “grandi”. Varcare quella soglia, alzare gli occhi al soffitto, essere contornati da tutta quella bellezza trasmette un’emozione incredibile, difficile da spiegare. Per capirla la si può solo vivere. Gestire tre location diverse, una ventina circa di fornitori, star dietro alle tempistiche che ci avevano indicato, stando attenti che tutto quadrasse, che non fosse dato niente per scontato, non è stato affatto semplice e non nego di essere arrivata a fine dei due giorni esausta, ma molto felice e orgogliosa del risultato ottenuto”.

La supervisione e precisione di Martina Giacomelli, Executive Director di Inside Factory, sono stati determinanti per la riuscita e l’organizzazione dell’evento, che ancora non è riuscita a fermarsi neanche un secondo e commenta così l’esperienza: “I momenti che preferisco degli eventi sono quello immediatamente prima dell’inizio, quando intorno c’è silenzio e poi subito dopo <diventa tutto rock!>, e appena finito, quando le luci si spengono e ti guardi intorno. È lì che incontri gli sguardi del gruppo che ha lavorato insieme a te con passione ed energia per rendere tutto perfetto. Volti stanchi, gambe affaticate, scarpe di ricambio già indossate ma soprattutto occhi colmi di soddisfazione e di gioia! Questa è la condivisione massima che si può avere dopo mesi e mesi di duro lavoro e impegno, minuti, ore e giorni dedicati a rendere tutto perfetto per quell’evento che inizia e finisce il giorno prestabilito, all’orario prestabilito, con partecipanti felici di esserci stati. E sì, anche noi ci siamo stati e abbiamo vissuto insieme a tutti loro, sulla nostra pelle, una delle esperienze più entusiasmanti che possano esserci, perché creare un evento e renderlo tale vuol dire creare un’emozione. Questa stessa emozione che anche noi sentiamo addosso!”

Aver creato un’esperienza condivisa in un luogo che emanava tanta bellezza e maestosità hanno ripagato tutta la fatica dei mesi precedenti e saranno il nostro incoraggiamento per realizzare in futuro tanti altri eventi di questo genere! Ad maiora!

L’amor che move il sole e l’altre stelle. Le donne e l’astronomia

Tornano gli appuntamenti dedicati alla scienza e all’astronomia in collaborazione con il GRAMGruppo Astrofili di Montelupo Fiorentino, con 3 serate, accessibili in streaming, tutte al femminile durante le quali si parlerà dello studio dei corpi celesti e dei fenomeni esterni all’atmosfera terrestre e a farlo saranno le donne astrofile dell’Osservatorio Beppe Forti, che da anni studiano gli eventi celesti.

L’iniziativa “L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE: LE DONNE E L’ASTRONOMIA” è un’occasione per interessarsi ai misteri dell’universo e nello specifico del cielo stellato con la particolarità della voce al femminile delle donne scienziate che per amore e passione non muovono il sole ma scoprono le stelle.

La prima serata si terrà martedì 27 luglio alle ore 21:30 con Simone Terreni, CEO & Founder di Inside Factory, che con il suo Webinar dal titolo “Ipazia e l’amore per la verità”, parlerà di una delle figure femminili più importanti per il contributo che ha dato allo sviluppo scientifico dell’astronomia. Il secondo appuntamento, invece, si terrà mercoledì 28 luglio, sempre alle ore 21:30, con la partecipazione del Gruppo di Donne Astrofile, Sonia Iannuzzi e Marcella Botti,  le quali terranno il webinar Donne tra le stelle: il passato e il presente dell’astronomia al femminile dedicato al rapporto tra la scienza e le donne, ripercorrendo le figure più importanti nella storia per le scoperte scientifiche fatte nel campo dell’astronomia e raccontando di come si è formato il Gruppo. Infine a conclusione del ciclo di incontri, Giovedì 29 luglio, alle ore 21:30, si terrà l’appuntamento con visita dell’Osservatorio Beppe Forti in compagnia di Maura Tombelli, presidentessa del Gruppo Astrofili Montelupo, al primo posto per numero di asteroidi scoperti in Italia (ben 197!) e al primo posto al mondo tra le astronome non professioniste. Maura Tombelli si racconta? No, Maura racconta le donne nell’astrofiliaè il titolo di questa serata dove la scienziata ci racconterà da dove è nata la sua passione per le stelle e la strada che ha percorso per ottenere gli avvincenti traguardi raggiunti.

Ti aspettiamo!

Per maggiori informazioni contattaci a info@insidefactory.it.

Parlare in pubblico: il palcoscenico è online | Intervista a Gianvito Tracquilio

Le capacità oratorie si possono acquisire con il tempo attraverso l’allenamento e la formazione. L’abilità di saper parlare di fronte a una platea o davanti una telecamera sta diventando una skill necessaria e utile per una moltitudine di professioni diverse, accumulate dalla consapevolezza che per una comunicazione efficace non basta avere dei contenuti validi ma bisogna anche saperli comunicare nella maniera più appropriata possibile per attirare l’attenzione degli ascoltatori.

Per questo motivo, Inside Factory ha organizzato un programma di formazione modellabile a seconda delle nuove esigenze lavorative, per venire incontro ai professionisti che si sono trovati con il lavoro rinnovato ma senza le competenze giuste per svolgere tutte le nuove mansioni professionali che richiedono l’utilizzo della tecnologia. In questa occasione, stiamo parlando dell’abilità di tenere un discorso pubblico digitale in modalità online che riesca a coinvolgere emotivamente il pubblico anche a distanza e permetta al comunicatore di far arrivare il messaggio che vuole trasmettere alla sua platea virtuale.

In nostro aiuto, il 17 giugno sarà presente il docente Gianvito Tracquilio, trainer, speaker, entertainer e artigiano delle emozioni con un corso dedicato ai discorsi davanti un pubblico virtuale e alle possibili tecniche che si possono adottare per rendere un discorso davanti una telecamera ugualmente avvincente e coinvolgente.

Gianvito Tracquilio è esperto di comunicazione, anche se in maniera atipica. Infatti, nel 2012 convinto che una buona comunicazione inizia con un corretto ascolto delle emozioni crea il “Formacolo” (tra formazione e spettacolo) con il quale realizza 5 format sulla comunicazione, la motivazione, il cambiamento e la finanza comportamentale. Nel 2017 inizia ad erogare il suo personale “Corso per parlare in pubblico e non solo”, dove l’arte oratoria è unita con il valore aggiunto delle emozioni.

La comunicazione non è unidirezionale ma quasi sempre bidirezionale e per ottenere una comunicazione efficace non basta che il messaggio sia stato costruito in maniera corretta ma serve anche che il ricevente abbia una soglia di attenzione sufficiente a decodificare il messaggio ricevuto. Gianvito Tracquilio interviene in nostro soccorso, perché nel suo corso “Parlare in Pubblico: il palcoscenico è online” ci fornirà una serie di consigli per rendere i discorsi online capaci di attirare l’attenzione del pubblico che ascolta da casa.

Una vita passata sul palco, una vita da public speaker, da artista e formatore! Una vita passata davanti alle persone, al proprio pubblico. Una vita fatta di applausi, emozioni lanciate con lo sguardo, i gesti e il corpo e accompagnate dalle parole. Un’esperienza personale e professionale completamente trasformata da marzo 2020, quando il “palcoscenico” si è spostato online. Cosa è cambiato dal punto di vista teatrale?

Tutta la categoria di professionisti che lavora come Speaker, entertainer, formatori abituati al live sentono la mancanza del Palco.

Il live ha un’energia di coinvolgimento totalmente diversa. Non solo fisica, di presenza, di preparazione, di prove e tanto altro. Per fisicità si intende il il contatto visivo con il tuo pubblico, quel muoversi sulla scena, nello spazio che crea atmosfera e coinvolgimento, che ti permette di cogliere sfumature della relazione con il tuo pubblico che in gran parte si annullano davanti ad uno schermo.

Cosa vuol dire essere un public speaker attraverso l’online?

Essere un public speaker on line oggi signifca assumersi la responsabilità morale di mantenere alti gli standard che c’erano prima di Marzo 2020.

Come ogni formatore che si rispetti, e visto che sono nato come Artista Illusionista e Mentalista, esiste il cambio di premesse, il pensiero laterale, quello che se applicato nella maniera corretta ci obbliga in maniera positiva, a metterci in discussione per capire quali sono le opportunità che dobbiamo cogliere da questo periodo di transizione planetaria.

Questo è stato un anno a mio parere estremamente produttivo. In ottica di Gioco infinito (cosa possono fare gli altri) è iniziata una importantissima condivisione per trovare altre modalità di interazione, non tanto di per se efficaci, ma che agevolassero il raggiungimento dei nostri obiettivi principali: stupire, comunicare, educare, coinvolgere.

Cosa vuol dire essere un public speaker attraverso l’online?

Essere un public speaker on line oggi signifca assumersi la responsabilità morale di mantenere alti gli standard che c’erano prima di Marzo 2020.

Come ogni formatore che si rispetti, e visto che sono nato come Artista Illusionista e Mentalista, esiste il cambio di premesse, il pensiero laterale, quello che se applicato nella maniera corretta ci obbliga in maniera positiva, a metterci in discussione per capire quali sono le opportunità che dobbiamo cogliere da questo periodo di transizione planetaria.

Questo è stato un anno a mio parere estremamente produttivo. In ottica di Gioco infinito (cosa possono fare gli altri) è iniziata una importantissima condivisione per trovare altre modalità di interazione, non tanto di per se efficaci, ma che agevolassero il raggiungimento dei nostri obiettivi principali: stupire, comunicare, educare, coinvolgere.

Oltre alle competenze tecniche informatiche, alla predisposizione per una giusta inquadratura e posizione, quali altre capacità deve avere un buon oratore digitale?

 1) Mai sottovalutare l’interazione in video da quella live, lo statement mentale deve essere superiore agli standard ai quali eravamo abituati.

2) Mai sottovalutare il rispetto che è necessario avere in egual maniera per il tuo pubblico (abbigliamento, modalità di comunicazione, sorriso, coinvolgimento ec.)

3) Il rispetto dei tempi, il coinvolgimento dei partecipanti, il valore dei contenuti ma soprattutto, l’entusiasmo.

Nella prima parte del corso si parla di Public Speaking in senso generale. Che cos’è concretamente un atto di Public Speaking e in che modo è possibile emozionare il pubblico online? Si ha la stessa intensità che sarebbe stata possibile durante un evento live?

Un atto di public speaking per quanto mi riguarda è Emozione in vita perché quando comunichiamo, qualsiasi sia il nostro speech, il desiderio e l’obiettivo è quello di far vivere un’emozione.

Personalmente, sono un sentimentale e sento la mancanza dell’entrata in scena accompagnata da una musica coinvolgente, da un video motivante, da un voice over emozionante, da un gioco di luci che coinvolge il pubblico partecipante, sarei quindi disonesto nel dire che l’intensità è la stessa. Davanti ad una webcam è inverosimile pensare a questo tipo di interazione.

La soluzione? Dobbiamo cambiare registro, l’emozione deve passare indubbiamente e mi ripeto, dall’entusiasmo che l’oratore ci mette nel presentare i suoi contenuti. Entusiasmo che arriva dall’esperienza condivisa nel tempo, dal desiderio di permettere ai partecipanti di avere a disposizione una nuova idea da mettere in pratica.

Improvvisare è un’arte e un buon oratore deve sicuramente dimostrare di avere possesso del proprio palcoscenico anche durante un evento online.

Come è possibile gestire al meglio degli imprevisti, siano essi tecnici che non, senza farsi prendere dal panico o senza interrompere la narrazione dello speech?

Ho sempre timore di questo tipo di domande prima di un mio intervento, facciamo le corna che ne dice? Scherzi a parte, la prima regola, sull’intervento provare, provare a ancora provare. Si prova per l’evento dal vivo, davanti allo specchio, davanti alle slide, sul palco, con la regia audio e luci, e allo stesso modo si prova prima di un intervento on line.

Nell’online alcuni giorni prima si fanno prove tecniche con le regie del committente che mette a disposizione la piattaforma di accesso. Una copia delle proprie slide alla regia e un secondo device a disposizione nel caso dovesse accadere qualche cosa a quello principale (intanto mentre lo dico sto acquistando amuleti su Amazon). In un secondo device io tengo sempre a portata di mano il duplicato della presentazione e un altro duplicato è in mano alla regia committente, 3 copie sono meglio di 2. Provare l’audio, il video, la sequenza delle slide. Se poi ho un Black out improvviso in casa, non posso fare molto, se non con pazienza connettermi nuovamente.

L’errore umano poi è e rimane umano. Nessuno è perfetto. Si chiede semplicemente scusa con umiltà.

Nella seconda parte del corso, sarà fatto un focus sulla scrittura e in particolar modo alla scrittura di contenuti da inserire all’interno dei canali social. Anche in questo caso emozionare è fondamentale, ma soprattutto è importante attirare l’attenzione del pubblico. Ci può anticipare alcuni degli elementi essenziali che un post deve avere per catturare il lettore? Che relazione c’è poi tra un testo scritto ed uno speech vocale invece?

La pausa verbale fa riflettere, mantiene sospeso un concetto, che crea una transizione tra un concetto ed un altro, permette alla platea di elaborare quanto appena detto, anche la pausa all’interno di un testo ha questo fine, una pausa dettata da uno spazio bianco tra un concetto ed un altro. Blocchi di testo brevi, concetti chiari e immediati, parole semplici.

Come sul palco vale il concetto delle percentuali 15% 70% 15% apertura, contenuto e chiusura, anche in un testo in quel primo 15% agisce il cervello e in quel momento l’oratore che deve convincere il proprio pubblico, che si può fidare di te. Dopo che si è fidato di te, entrano in gioco le emozioni, quelle del nostro cervello limbico.

Cosa stiamo comunicando, quali concetti vogliamo condividere, come li vogliamo condividere?

Poi chiudiamo con un invito all’azione, che può avere diversi aspetti…agisco dal punto di vista fisico o di pensiero. In questa sequenza dobbiamo mantenere l’ordine sopra indicato, rettile, limbico neo corteccia, o come diceva Aristotele Ethos, Pathos Logos.

Fondamentale oggi sono le parole che utilizziamo. Prima di tutto parole giuste nel giusto ordine. Spesso esprimiamo concetti corretti, ma utilizziamo le parole nell’ordine sbagliato e quando lo facciamo, avendo le parole un peso, facciamo danni.

Nei tuoi corsi di formazione e nella tua carriera hai unito la comunicazione all’emozione. Perché hai scelto di definirti Artigiano delle Emozioni? Qual è secondo te il legame quasi imprescindibile tra comunicazione ed emozione?

Partiamo dal legame. Ho avuto l’onore di lavorare per 20 anni in Barbella Gagliardi e Saffiro, che forse alle nuove generazioni diranno poco. Sono 3 maestri eccelsi del Copywriting pubblicitario a livello mondiale. La loro agenzia oggi appartiene per intenderci al gruppo Pubblicis, che è il 3° Network della comunicazione nel mondo. In pubblicità la Call To Action passa dalle parole, poche, sintetiche, dirette, potenti che ti emozionano.

Una dei miei ultimi lavori in agenzia fu seguire la campagna FIAT DOBLÒ JAMAICA, dove prendemmo una storia vera, 4 jamaicani che arrivati in ritardo all’Iscrizione alle Olimpiadi, l’unico spazio sportivo rimasto disponibile era il BOB INVERNALE. Accettarono la sfida con la loro allegria, il loro stile di vita. Si sono allenati, sono arrivati ultimi ma è stata la squadra più amata di quella edizione Olimpica. Il Claim della Campagna era : Se puoi pensare, puoi farlo! Una campagna che ha emozionato perché è riuscita ad avvicinare il marchio Fiat a target inaspettati.

Le emozioni, quando calibrate in maniera corretta smuovono il mondo.

ARTIGIANO: L’artigiano non lavora a livello industriale. L’artigiano si sporca le mani, ti ascolta, si prende cura del tuo obiettivo e del tempo necessario per realizzarlo. Io questo processo lo porto avanti sia nella consulenza come Trainer formativo con il mio corso per parlare in pubblico che in qualità di life e Business Coach. L’artigiano non lavora sul semplice, immediato, facile e poco costoso. L’artigiano lavora sulle complessità in disordine, le mette in ordine e ti restituisce una consapevolezza e lo fa in uno spazio temporale che è estremamente necessario perché dia i risultati giusti. Poi tocca a te mettere in pratica quanto appreso se vuoi i tuoi risultati, il tuo reale interesse a comunicare bene per vivere meglio.

Un professionista che determinazione e competenze di argomenti ma è impreparato dal punto di vista di presenza scenica e come oratore, quanto ci mette a formarsi e diventare bravo e professionale anche nel parlare in pubblico? Soprattutto, è possibile?

Tutto è possibile, siamo andati su Marte….cosa è impossibile? È necessario un ingrediente scomposto in due parti, il tempo.

Le persone stonate, ha presente? Beh, nessuno di noi è stonato, vale solo l’esercizio che mettiamo in pratica.

1)           Rispettare il tempo per raggiungere i propri obiettivi, senza aver paura di sbagliare. Se elencassi i miei errori che ora ricordo con gioia, ci sarebbe da scrivere un libro.

 2)          La differenza tra fare una cosa e non farla si chiama semplicemente interesse. Se sei interessato e se rispetti il tempo per raggiungere il tuo obiettivo si realizza tutto, l’importante è dare vita alla propria unicità, ma qui entriamo nel concetto di Leadership e della gestione della propria Leadership.

3)           Per concludere con un detto: Guttaa Cavat Lapidem diceva “la goccia che scava nella roccia.”

Inside Schooling è un percorso formativo modellabile dal partecipante a seconda delle proprie esigenze di professionista, proponendo una formazione specifica su vari ambiti professionali dopo il grande impatto portato dall’avvento preponderante del digitale. Che ne pensi di questa idea e perché hai scelto di partecipare?

Perché tutto lo stff di Inside Factory, capitanato da un grande Simone Terreni che ho intervistato nei primi mesi di pandemia è la dimostrazione del cambio di paradigma che questa pandemia ha insegnato a tutti noi e che Simon Sinek definisce egregiamente in quel Gioco infinito che ho descritto prima: Cosa posso fare per gli altri.

Smettiamola di pensare al nostro orticello a fare solo fatturato e intascare soldi. Guadagnare dobbiamo farlo tutti, ma facciamolo con etica e responsabilità e soprattutto facciamolo aiutando chi è rimasto indietro a riprendere in mano la propria vita.

Io questo gioco infinito lo vedo quotidianamente nella squadra dei management Voip che postano contenuti di alto livello umano su Linkedin ogni giorno e da tutte le iniziative che hanno messo in piedi con grande coraggio da Marzo 2020 e ricordiamoci, il coraggio è azione che viene dal cuore. Preferisco far parte di una squadra che ci mette cuore nel suo agire, scelgo da che parte stare e a bordo di quale nave fare il mio viaggio.

Marie Curie diceva: “Fai della tua vita un sogno e di un sogno la realtà“.

Alcuni sogni impostati con Simone sono stati momentaneamente messi da parte, altri hanno preso vita, che fai, non li condividi?

A quali professionisti pensi possa essere rivolto il tuo corso e cosa ti piacerebbe lasciare ai partecipanti?

Mai fatto selezioni di destinatari, la buona comunicazione è destinata a tutti, come diceva il buon Dumas: “Tous pour un, un pour tous”.

Mi piacerebbe lasciare, un tassello in più di conoscenza da portare a casa e da utilizzare fin da subito per iniziare anche a giocare con le complessità di questa vita con una prospettiva diversa. In 4 ore non cambierò di sicuro la vita dei partecipanti, ma se ogni partecipante metterà in pratica i contenuti che porterò in questo primo e breve percorso, potrà affrontare alcuni ostacoli del quotidiano con quella consapevolezza utile a vivere in maniera sana, con sé stessi e con il prossimo