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Inside Factory a “Leggenda” con Digital Factory Lab

In occasione del Festival Leggenda, che si terrà a Empoli dal 05 all’08 maggio 2022, Inside Factory aprirà, insieme a VoipVoice, Digital Factory Lab per l’Educazione Digitale, uno spazio dove si alterneranno incontri e workshop dedicati alla conoscenza del mondo digital e dei social ma non solo, grazie alla presenza anche di Workstation e Spazi Gaming.

Il Digital Factory Lab sarà allestito al piano terra della Biblioteca Comunale di Empoli, nella stanza attigua al Cenacolo degli Agostiniani, diventando uno spazio poliedrico per bambini, ragazzi e adulti per momenti di confronto e educazione sul mondo digitale.

Questi gli appuntamenti in programma:

Giovedi 05 maggio alle ore 17:00 per il progetto Connessi Consapevoli, realizzato da Inside Factory in collaborazione con il Centro Co.Me.Te., Conny Leporatti, Psicologa Psicoterapeutica e Responsabile Centro Co.Me.Te. e Cristian Di Gesto, Psicologo e Dottore in Clinical Sciences, terranno un incontro su “Unfollowa il Cyberbullo”, con lo scopo di promuovere la cultura della parità, uguaglianza e rispetto online fin da piccoli.

Venerdì 06 maggio alle ore 17:00 Simone Terreni, Managing Director VoipVoice e Ceo & Founder Inside Factory, con “Scilla e il Telefonino” affronterà il tema annoso di a quale età dare lo Smartphone ad un bambino, presentandoci anche le giuste regole per un suo utilizzo corretto e consapevole sia da parte dei genitori che dei bambini stessi.

Sabato 07 maggio alle ore 11:30 Alessia Rustichini, HR Manager VoipVoice, terrà un workshop dedicato principalmente agli studenti delle scuole superiori per parlare di come si scrive un corretto Curriculum Vitae con “Hai mai scritto un CV? Facciamolo insieme”, fornendo anche consigli pratici su come affrontare nel migliore dei modi un colloquio di lavoro, sia online che in presenza.

Sabato 07 maggio alle ore 17:30 Martina Giacomelli, Executive Director Inside Factory, presenterà live il suo eBook “Smart Working & Benessere e spiegherà in cosa consiste effettivamente lo Smart Working e perché può davvero essere uno strumento utile per la costruzione del benessere dell’individuo, presentando approcci organizzativi e metodologici per metterlo in atto correttamente.    

Domenica 08 maggio alle ore 11:30 Simone Terreni, Managing Director VoipVoice e Ceo & Founder Inside Factory, realizzerà il laboratorio “Come sono nati i Social Network” dedicato ai bambini e ai ragazzi  per raccontare la storia e l’evoluzione dei social network!

Domenica 08 maggio ore 17:30, sempre in compagnia di Simone Terreni, Managing Director VoipVoice e CEO & Founder Inside Factory, si terrà l’ultimo incontro di Digital Factory Lab, un workshop dedicato a “Dante e i Social Network”. Attualizzando gli insegnamenti della Divina Commedia, Simone Terreni interpreterà e reciterà il canto XXIII de lo Inferno, creando un collegamento tra il passato e il presente.

L’ingresso a ciascun workshop è gratuito e libero!

Per maggiori informazioni, scrivi a info@insidefactory.it.

Ti aspettiamo!

L’EQUILIBRIO PERSONALE NELL’ERA DELLO SMART WORKING – I CINQUE APPUNTAMENTI ONLNE CHE CI SPIEGANO COME FARE A RAGGIUNGERLO

Lo Smart Working agevola molti aspetti della vita venendo incontro alle necessità di lavoratori e lavoratrici che grazie al lavoro agile possono avere maggiore tempo per gestire la propria famiglia o semplicemente avere maggiore tempo per se stessi. Tuttavia, bisogna fare chiarezza su degli aspetti specifici dello Smart Working che riguardano abitudini, comportamenti o atteggiamenti che possono favorire un utilizzo del lavoro agile corretto ed efficace e allo stesso tempo favorire la costruzione di un equilibrio personale.

Spesso abbiamo parlato dello Smart Working come una nuova modalità lavorativa che implica anche un cambiamento culturale e mentale e quindi non possiamo non parlare di un nuovo equilibrio, anche professionale, che sarà diverso da quello di prima dove i concetti come raggiungimento di obiettivi, flessibilità o autonomia erano ancora lontani all’interno di diverse realtà lavorative.

I webinar gratuiti di Consapevol.Mente, organizzati da Inside Factory, iniziano oggi e vi accompagneranno fino al 7 luglio e hanno lo scopo di fornire dei consigli pratici su come gestire il proprio lavoro in modalità agile non dimenticandosi, nel frattempo, di sfruttare tutti i benefici che ne derivano, anzi, approfittare di questa opportunità per prendersi maggiormente cura di se stessi e del proprio benessere.

Consapevol.Mente è un percorso di crescita personale e professionale che parte proprio dalla consapevolezza dei cambiamenti che il mondo del lavoro sta subendo in questa precisa epoca storica, che non possono non essere accompagnati anche da una consapevolezza interiore, ossia da una interiorizzazione dei cambiamenti esterni  per armonizzarli con la propria vita e la propria persona.

Ecco perché Martina Giacomelli, Executive Director Inside Factory, ha raccontato all’interno dell’e-book “Lo Smart Working & Benessere” la propria esperienza di Smart Worker che ha ridefinito le proprie abitudini lavorative a vantaggio della qualità del suo lavoro ma non solo, perché a trarre enormi benefici è stato anche quello che l’autrice stessa definisce il Life Balance, ossia lo stato di benessere e soddisfazione della propria vita dovuto a un giusto equilibrio tra vita e lavoro.

Per scaricare la guida gratuitamente clicca qui.

Nei cinque appuntamenti di Consapevol.Mente Martina Giacomelli approfondirà specifici argomenti che sono trattati all’interno del libro per accompagnarvi verso una ridefinizione delle vostre abitudini unite a un nuovo modo di pensare il proprio lavoro avendo in mente che l’insieme di tutte queste azioni sono in funzione di un miglioramento della qualità della vita.

DATE E TEMATICHIE:

PENSA SMART! COME LE ABITUDINI E LA DISCIPLINA CI FORGIANOoggi

Il primo appuntamento di Consapevol.Mente è dedicato alle abitudini, quei gesti che facciamo ormai da tanti anni e che sono difficili da cambiare perché fanno parte di noi e della nostra quotidianità. Cambiare le abitudini che non sono più funzionali significa prendere coscienza dei cambiamenti e affrontarli nel modo migliore. L’obiettivo finale? Pensare SMART! Organizzarsi in base agli obiettivi, avere un chiaro e definito metodo di lavoro per non sprecare tempo e potersi dedicare al proprio benessere.

ORGANIZZAZIONE CHE PASSIONE: TECNICHE UTILI PER IMPOSTARE IL PROPRIO LAVORO12 MAGGIO

Organizzare le proprie attività avendo sempre in mente gli obiettivi da raggiungere e in quanto tempo e gestire le diverse attività tenendo presente le priorità di ciascuna e lavorandole nella giusta sequenza e con il tempo necessario per ognuna? Tutto questo si chiama lavorare SMART! Durante il webinar parleremo dei diversi metodi per organizzarsi in questa nuova modalità lavorativa.

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IMPARARE A DIRE DI NO: PIANIFICAZIONE, GESTIONE E DELEGA25 MAGGIO 2022

Dopo aver affrontato i diversi metodi per organizzare il proprio lavoro andremo a fare un focus specifico su tre azioni che possono favorire il nostro benessere, diminuendo lo stress ed evitando il burnout lavorativo. Pianficazione, gestione e delega sono queste le tre azioni che un bravo professionista deve capire quando è giusto utilizzare, coinvolgendo i propri colleghi e gestendo i rapporti tra di loro in maniera equilibrata e con rispetto, soprattutto quando davanti a una richiesta si è di fronte a un NO o siamo noi a doverlo fare per rispettare la nostra scaletta di marcia!

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IL CONFRONTO CHE FA CRESCERE: BRAINSTORMING, RIUNIONI E WEBMEETING21 GIUGNO 2022

Tutti i momenti di confronto, che sia in presenza o online, sono momenti preziosi, tuttavia, nascondono delle insidie, perché possono anche rivelarsi superflui e non efficaci agli scopi prefissati. Durante il webinar parleremo di come organizzare le riunioni e sfruttarle al massimo per far crescere il proprio team, incentivandolo a collaborare insieme e a coordinarsi con le attività da svolgere.

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Siamo arrivati all’ultimo capitolo e all’ultimo step del percorso di crescita personale e professionale: la costruzione di un corretto LIFE BALANCE. Un equilibrio dove la vita privata e la vita lavorativa convivono insieme senza che una possa interferire l’altra. Questo perché? Perché dietro c’è tutto un lavoro di organizzazione, pianificazione razionale delle attività e uno state of mind flessibile, scrupoloso e SMART!

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La risorsa umana al centro del cambiamento

L’emergenza Covid è stata da un lato la conferma definitiva di un modello HR non più consistente ed attuale, dall’altro, l’opportunità per ripensarsi attraverso un grande esperimento sociale involontario che permetterà, alle aziende che davvero hanno a cuore le proprie persone, di ripensare le organizzazioni, gli strumenti e i processi.
Quali saranno gli scenari futuri?
Per capirne di più venerdì 2 ottobre incontreremo on line un esperto di Risorse Umane, nonché Giornalista, Speaker, Recruiter e Presidente di FiordiRisorse. Partecipare al webinar è gratuito, basta iscriversi al link.

  • Ciao Osvaldo, ci fai una tua breve presentazione?

“Mi chiamo Osvaldo Danzi, il mio lavoro vero è selezionare personale per le aziende. Dodici anni fa ho fondato FiordiRisorse, un gruppo Linkedin che è diventato la fonte di ispirazione e il miglior strumento per la condivisione di temi legati alla cultura del lavoro. FiordiRisorse oggi è una vera e propria Community che conta oltre 7000 partecipanti, un team di 67 Persone che si dedicano alla realizzazione di progetti (pur avendo anche loro un lavoro vero nei settori e nei ruoli più disparati). Da qui sono nati il MUSTer (un Master manageriale che ha come particolarità il fatto che si svolga interamente in aziende sempre diverse), SenzaFiltro (una testata online e offline regolarmente registrata), Nobilita (il Festival della Cultura del Lavoro che si tiene ogni anno a Bologna).

Vivo in lockdown da 20 anni sulle colline aretine e questo non mi ha mai impedito di avere relazioni professionali con piccole, grandi e grandissime aziende, ma sicuramente ne godono in qualità della vita e delle relazioni sociali oltre a me, i miei due cani e la mia compagna. Ho scritto un libro, Community Manager e mi piace parlare di chitarre e di Umane Risorse.”

  • Il lockdown ha avvicinato tante aziende allo “smart working”, come è stato percepito questo cambiamento?

“Decisamente male. Lo smart working è stato per anni un argomento di comunicazione per fare bella presenza ai convegni di settore, ma totalmente inutile ai fini della cultura del lavoro. Le aziende “più visionarie” offrivano al massimo 4 giorni al mese di smart working ai propri dipendenti che erano prevalentemente una buona scusa per allungare i weekend. Nessuna formazione specifica sui “capi”, nessun processo chiaro e condiviso e soprattutto scarsissimo supporto tecnologico.
Il lockdown ha rivelato tutte queste carenze: aziende anche molto importanti sfornite di attrezzature da fornire ai propri collaboratori per il lavoro in remoto, capi stressati incapaci di gestire i collaboratori a distanza, ma soprattutto una perdita sostanziale di “piccoli poteri di scuderia”. Lo smart working da sempre è stato quello strumento gestito dagli HR con la connivenza dei sindacati per il mantenimento dello status quo.

Il lockdown ha accelerato e disinnescato qualsiasi blocco decisionale, rivelando – per chi ha voluto vederla – l’incapacità di chi doveva innovare e non lo ha mai fatto.”

  • Secondo te, come cambieranno in futuro le organizzazioni aziendali?

“Lo stiamo già vedendo. Il cambiamento sarà repentino e guidato in primis dalle multinazionali. A cascata tutti si adegueranno, perché come sappiamo bene, gli esempi arrivano sempre dall’alto. Le grandi aziende italiane hanno gli uffici occupati al 30%. Grandi multinazionali come Siemens hanno già iniziato a pensare come riconvertire i propri uffici, mentre altre hanno già dato istruzioni ai propri dipendenti di lavorare “da dove vogliono” per tutto il 2021. In Italia lo smart working nelle grandi aziende è già salito a 3 giorni la settimana come sta già avvenendo in Hera o Chiesi Farmaceutici, solo per fare alcuni nomi.”

  • La risorsa umana sarà al centro di questo cambiamento?

“Per forza di cose. Ci sarà uno stravolgimento totale delle economie e dei territori, dei consumi e degli investimenti. Milano deve iniziare a ripensarsi totalmente dopo anni di marketing orientato a posizionarsi come “la città del business”, investendo totalmente su flussi giornalieri provenienti da tutte le regioni e su un indotto (fieristico, eventi, spazi di lavoro che significa poi hotel, ristoranti e barettini) garantito.
Il Centro Italia stabilizzerà fortemente la propria identità produttiva e se il Sud saprà cogliere questa opportunità potrà aspirare ad un vero e proprio Rinascimento. Non dimentichiamo che i veri poli tecnologici sono al Sud così come al Sud si trova il “tesoro umano” che è alla base dell’immigrazione verso Nord.
Con tre giorni di smart working alla settimana le Persone hanno capito che non solo si possono abbattere i costi, ma è possibile condurre uno stile di vita più sostenibile. Gli stipendi possono acquisire finalmente un valore che non rasenti la mera sopravvivenza.”

  • Quali sono i principali asset su cui un’azienda dovrà puntare?

“Permettere ai propri collaboratori di lavorare da ogni luogo sarà un vero e proprio asset che ricoprirà 3 aree fondamentali: Employer branding (quindi attrazione), Responsabilità sociale d’Impresa e Equilibrio fra vita professionale e personale. Saper organizzare il lavoro da remoto, creare processi finalizzati alla riuscita della gestione dei progetti a distanza, investire su una formazione mirata a una leadership “a distanza” e su piattaforme evolute per la collaborazione sono i primi passi da effettuare. Poi bisognerà ripensare le organizzazioni per garantire alle Persone una socialità che non sarà più giornaliera ma che non può essere negata. Questo significa avere un dipartimento Risorse Umane evoluto in cui credere e a cui affidare non solo occasioni di scambio, conoscenza e confronto fra colleghi, ma anche un piano di presenza in azienda che sappia coniugare costi ed efficienza.”

  • Cosa, al contrario, un’azienda dovrebbe proprio evitare?

“Di parlare di “grotte“, considerare lo smart working come mero “cazzeggio“, puntare i piedi contro l’inevitabile evoluzione della cultura del lavoro. Abbiamo tenuto compresse in una bottiglia sottovuoto quelle che erano le logiche di una società non più destinata agli alveari nei grattacieli e a una concezione fintamente evoluta delle relazioni. Ma questo ce lo stavano già insegnando le nuove generazioni. Tuttavia, l’emergenza sanitaria ci ha fatto capire che quegli spazi non sono più adeguati né professionalmente, né privatamente. La bottiglia si è stappata con violenza e adesso è impossibile frenare l’effervescenza di un’evoluzione fin troppo in ritardo.

Le aziende si liberino di tutti quei manager che non riescono ad adeguarsi a questa evoluzione, perché “cambiamento” non è più una bella parola da incorniciare nei corridoi o utile per riempire le solite slide trite e ritrite.

Cambiamento è un verbo in movimento.”

Un argomento molto interessante, che merita una particolare attenzione. L’appuntamento è venerdì 2 ottobre alle ore 14.30. La partecipazione al webinar è gratuita, previa iscrizione al link.

Articolo a cura di Giovanna Annunziata.

Claudia: smart working e competenza umana

Tra gli effetti del corona virus vediamo la maggiore espansione dello smart working nelle aziende. Anche il Governo è intervenuto per rendere più immediato il ricorso al lavoro agile.

Con un team collocato in 4 regioni diverse, Inside Factory è dalla sua nascita l’esempio reale di smart working. Essendo contemporaneamente casi di studio e ambassador del lavoro agile, vogliamo presentare il nostro team. Partiamo – per puro caso! – dal Nord, qui conosciamo Claudia, che lavora da Padova. 

Chi sei e che fai? 

“Io sono Claudia Scarpari, Sales Manager per Inside Factory, inoltre organizzo corsi di formazione, eventi e gestisco i rapporti con clienti per quanto riguarda le attività di comunicazione, marketing ed eventi.”

Dimmi a BRUCIAPELO 3 qualità necessarie per il tuo lavoro!

“Innanzitutto ci vuole una grande capacità di organizzazione, perché le tempistiche e le scadenze sono molteplici, le attività e i corsi sono tanti, con dead line che spesso si sovrappongono. 

Oltre all’organizzazione è necessaria tanta pazienza, lavoro anche con fornitori esterni, che a loro volta hanno procedure e modi di lavorare diversi, con tempistiche diverse, e non sempre coincidono con le nostre scadenze. 

Infine, ci vuole una gran dote di customer care per relazionarsi con i clienti. C’è chi vuole essere guidato perchè magari sa che gli serve qualcosa, ma non ha capito cosa; chi invece al contrario ha un obiettivo in testa e vuole che tu lo segua a razzo. Oppure chi vuole delegare una parte di attività importanti e cerca un team che gli ispiri fiducia.”

Quindi sono importanti soft skills?

“Assolutamente sì! Più che l’aspetto tecnico relativo all’utilizzo di strumenti utili per processare eventi e corsi di formazione, di sicuro quest’ultima parte di “competenza umana”, che è innata in noi di Inside Factory, è fondamentale: l’empatia, la gentilezza, il problem solving sono doti necessarie per questo tipo di lavoro. Molti clienti hanno apprezzato e riconosciuto questo quid in più!”

Dal punto di vista tecnologico cosa serve?

“Lavoriamo molto a distanza, usiamo la tecnologia con piattaforme che ci permettono di fare conference call e webinar, sono strumenti user friendly, alla portata di tutti, basta avere la dote del “saper apprendere” e tenersi aggiornato sulle novità.”

Dimmi un aspetto significativo dello smart working.

“Per i corsi di formazione collaboro con i relatori e gli esperti della materia che di volta in volta andiamo a trattare. La parte divertente è realizzare brain storming non solo a distanza, ma anche anche in differita. Non essendo fisicamente nello stesso ufficio nello stesso momento, creiamo degli spazi virtuali di condivisione, ossia degli strumenti per poter scambiare spunti e osservazioni in cloud. Poi, ci diamo del tempo in modo che ognuno possa aggiungere il proprio contributo per la parte che gli compete e anche per metabolizzare le informazioni in funzione degli spunti ricevuti. 

Sono approcci e processi diversi da quelli canonici della riunione standard, ma funzionano e non se ne sente la mancanza.”

Dopo aver conosciuto Claudia, l’appuntamento con il prossimo membro del team di Inside Factory è per il mese di marzo. Vi presenterò un altro smart worker, nativo digitale e… io non aggiungo altro, tu continua a seguirci sul nostro blog!

A cura di Giovanna Annunziata

Business Elevation Program: la formazione a distanza sul posto di lavoro

Lavorare e tornare sui banchi di scuola per lo stesso progetto. Parliamo del Business Elevation Program, un corso di formazione professionale, che ha visto noi di Inside Factory nel doppio ruolo di organizzatori e di partecipanti.

Il corso di formazione

Il Business Elevation Program – o BEP per noi del team – si è concluso ieri con l’ultimo modulo. E’ stato il primo programma di crescita personale fatto internamente da un’azienda, VoipVoice, rivolto anche a professionisti esterni. La didattica ha previsto lezioni su temi di principale interesse per ogni azienda, nonché trasversale per qualsiasi business. 

Il percorso è durato 3 mesi, con 22 sessioni, 88 ore formative, 11 moduli. Ogni modulo è stato ripetuto due volte, con possibilità di collegamento da remoto, in modo da dare a tutti l’opportunità di organizzarsi in concomitanza con gli impegni lavorativi. 

Sui banchi di scuola sono ritornate ben 24 aziende, per un totale di 48 partecipanti, che, a loro volta, hanno seguito più corsi. A questi, ovviamente va aggiunto il team di VoipVoice e di Inside Factory, sempre presente.

Il Formatore

“Un team è composto da singoli individui, ognuno con il proprio bagaglio di competenze, che ovviamente non sono omologate, dati i ruoli e le esperienze diverse. Esistono però delle zone grigie, dei confini impalpabili, dove le contaminazioni di competenze possono avere degli effetti positivi, anche inaspettati. Ho voluto che i team della mie realtà lavorative fossero tutti formati su queste materie, poiché indispensabili per il lavoro di oggi.” Ha raccontato Simone Terreni, formatore di tutti i moduli.

Simone non è solo volto di VoipVoice, ma anche formatore per Confindustria Firenze, Confcommercio Catania e ASEV (Agenzia per lo Sviluppo dell’Empolese Valdelsa). Ha collaborato, come docente, con Confartigianato Alessandria e Padova Promex. Ha realizzato corsi di formazione aziendale e interaziendale su, tra gli altri, Digital Transformation, Tecniche di Vendita, Social Strategy, Time Management, Customer Care, Comunicazione Efficace.

Simone Terreni

Organizzatori e fruitori diretti

Inside Factory ha curato l’organizzazione degli 11 moduli. Come da prassi, abbiamo seguito l’intero progetto: la programmazione dell’agenda, le diverse fasi della comunicazione, il recruitment dei partecipanti, l’invio del materiale formativo e degli attestati, nonchè gli aspetti tecnici per l’edizione web, come piattaforma webinar, telecamera e microfono. Insomma, abbiamo seguito l’organizzazione canonica di un progetto di formazione. 

Sembrerebbe finita qui, ma non è stata così. Noi del team siamo stati tra i primi fruitori del BEP.
Un po’ come lavorare al cinema e godersi lo spettacolo, abbiamo voluto seguire noi stessi i moduli. 

Il perchè è presto detto: le tematiche ci riguardavano da vicino. Anzi sicuramente riguardano da vicino qualunque lavoratore, dipendente o professionista,  di ogni settore economico. Parliamo di soft skills.

Le soft skills

Secondo AlmaLaurea, le soft skills  sono “caratteristiche personali importanti in qualsiasi contesto lavorativo perché influenzano il modo in cui facciamo fronte di volta in volta alle richieste dell’ambiente lavorativo”.

Durante il corso, abbiamo affrontato tematiche come il marketing, la leadership, la comunicazione aziendale, le tecniche di vendita on line e dal vivo, la customer care, il time management. Abbiamo imparato qual è il comportamento telefonico professionale, come parlare in pubblico e come usare LinkendIn per il proprio business. Una serie di competenze che tutti devono avere, ma spesso nessuno dedica attenzione per apprenderle.

Non si smette mai di imparare

Il percorso formativo ha approfondito diverse competenze che spesso si danno per scontato, o peggio ancora, non si ha la consapevolezza degli errori che si commettono. 

I ritmi frenetici del lavoro non sempre ci permettono di dedicarci alla formazione, sebbene se ne senta l’esigenza. Sappiamo che dobbiamo parlare in pubblico al quel convegno, che abbiamo ansia nel farlo, ma difficilmente ci “prepariamo” con un corso specifico.

Mettersi in gioco

Ritornare tra i banchi di scuola in età adulta non è una cosa scontata. Innanzitutto ci vuole una bella dose di umiltà. Bisogna ammettere “di non sapere”, solo così siamo predisposti a mettere in discussione le convinzioni che avevamo per assorbire le nuove nozioni. E’ stato un mettersi in gioco di continuo, in cui rivedevamo nelle nostre menti gli approcci usati in precedenza e gli errori da correggere.

Il corso, inoltre, era composto anche da numerosi laboratori o esercizi individuali da eseguire una volta terminata la lezione. Ed eccoci in aula o davanti ad uno specchio, a ripetere il nostro speach, provando e riprovando la gestualità per catturare l’attenzione di una platea immaginaria…

La formazione a distanza

Grazie agli strumenti di Unified Communication & Collaboration, che aziende come VoipVoice diffondono, tutti i moduli erano fruibili dal web, stando al proprio pc, in qualunque parte del mondo. Non è stato necessario alcuno spostamento. Questa è stata una condizione essenziale per poter partecipare al corso per chi, come noi di Inside Factory, lavora in smart working.

E’ stato bello poter lavorare e imparare contemporaneamente, dedicare tempo e concentrazione a noi stessi. Consigliamo a tutti un percorso del genere, poiché è stato un arricchimento e uno spunto di riflessione, per comprendere quali sono i propri punti di forza e di debolezza, su cui è sempre possibile migliorare.

Webinar, la formazione in tasca

Di ritorno – senza mai esserci mossi – da una sessione di webinar, ecco le riflessioni di Inside Factory sulla recente esperienza

Per il team di Inside Factory organizzare webinar è all’ordine del giorno. Riunioni on line (rigorosamente in smart working), aggiornamenti, corsi, presentazioni – nostre o per le aziende che lo richiedono, sono molto frequenti, tanto che conosciamo il format del webinar dalla A alla Z.

Oggi stesso si è conclusa la VoIP Academy E-Learning, una sessione di webinar gestita da Inside Factory per VoipVoice. Diretti dalla nostra Claudia, i webinar sono stati delle occasioni di formazione tecnica per gli addetti del settore ICT.

Partendo dalla nostra esperienza e dalle continue richieste di organizzare web meeting per aziende, ci siamo domandati: “Ma quali sono i vantaggi di questo tipo di formazione?”

La formazione online è la risposta alle difficoltà legate alla gestione del tempo. E’ una risposta alla necessità di rimanere aggiornato in un contesto che  – al giorno d’oggi – muta in un continuo e veloce progresso informativo.

Il format del webinar, in particolare, consente contemporaneamente formazione e interazione a distanza, e risulta quindi un modo facile per ottenere rapide risposte ai nostri dubbi e colmare informazioni mancanti. Si presta ai ritmi del lavoratore e del professionista che vogliono rapidamente apprendere quello che serve quando serve, secondo la filosofia “Just in time and just enough“.

Piattaforme professionali performanti

Il webinar è una trasmissione in diretta, realizzata via web, in cui uno più relatori illustrano ad altri utenti connessi, ossia i partecipanti, alcuni argomenti.

Le più moderne piattaforme professionali attualmente in uso permettono di accorciare le distanze fisiche tra i relatori e i partecipanti, instaurando un contatto diretto, senza soffrire per la mancanza dell’interazione “fisica”. Il relatore può mostrare o trasmettere in diretta slide, video e altri file. Chi assiste può partecipare attivamente alla discussione, con domande o interventi a voce. Il tutto garantendo la privacy dei presenti.

Testimonianze dal mondo business

Vincenzo Rana di Mitel

Tra le aziende della sessione gestita da Inside Factory abbiamo chiesto a  Vincenzo Rana di Mitel perché avesse optato proprio per questo format: “La formazione a distanza è un valido strumento, noi stessi all’interno della nostra organizzazione lo utilizziamo spesso per ricevere formazione sulle ultime novità dei prodotti o fare corsi di aggiornamento commerciale/tecnico. Per me vuol dire trasferire la conoscenza attraverso strumenti innovativi che permettono di far risparmiare tempo e costi, massimizzando il risultato.

Ecco un’altra testimonianza, da parte di Klaus Wallnöfer di innovaphone.

Klaus Wallnöfer, di innovaphone

Da anni innovaphone propone webinar con regolarità sulla propria piattaforma, ma partecipa con interesse anche a webinar organizzati dai propri partner quando si presenta l’occasione. In genere i webinar trattano argomenti sia commerciali che tecnici e i relatori sono diversi a seconda della tipologia. Siamo convinti che siano lo strumento ideale per tutti coloro che vogliono informarsi sulle novità oppure ottenere una rapida formazione su un argomento investendo solo il proprio tempo. Per noi sono interessanti perché, oltre a richiedere un impegno ridotto, riusciamo a raggiungere un pubblico che, per esempio, non parteciperebbe ad una fiera o ad un evento di un nostro distributore o partner.

Abbattimento dei costi per tutti

I vantaggi di una formazione via web sono lampanti. Il partecipante gode dell’immediatezza della formazione. Per un lavoratore risulta comodo ritagliarsi un’ora della propria giornata, senza alcun tempo di trasferta. Anche l’azienda che vuole aggiornare il suo dipendente è più incline al webinar, perché ottiene formazione ad un costo minimo. Inoltre, la fruizione è possibile ovunque da remoto: oggi anche l’uso del proprio pc è superato, bastano un semplice smartphone e una buona connessione.

Lead lead lead

“Riceviamo molte richieste di organizzazione e gestione di webinar da parte di aziende – ci racconta Claudia di Inside Factory, che ha condotto la recente sessione di webinar – Innanzitutto perché è un format molto versatile non solo per il partecipante, ma soprattutto per chi vuole organizzarlo. Il webinar riduce i tempi di organizzazione e azzera costi di location, trasferte, catering, ecc, tipici dei seminari dal vivo.”

Claudia Scarpari, di Inside Factory

“Poi – continua Claudia – colui che si iscrive e che partecipa al webinar vuole conoscere di più di quell’argomento o di quella soluzione, quindi è anche un modo per instaurare un primo contatto da cui potranno nascere collaborazioni future.”

Dopo questa riflessione sulla formazione digitale, abbiamo visto che il webinar è flessibile, immediato, economico, accessibile a tutti, una soluzione che risponde alle attuali esigenze di formazione continua ed un’opportunità per le aziende per entrare in contatto con il proprio target.

A cura di Giovanna Annunziata, Press & Communication in Inside Factory.

Se sei interessato ad organizzare un webinar per la tua azienda o solo sapere come possiamo aiutarti, contattaci: info@insidefactory.it

Il fattore umano di Inside Factory

Il secondo People Hub Connected dal punto di vista di una nuova leva

La prova del nove

Ho passato ventisette ore con degli straordinari e multiformi sconosciuti. Non è una cosa che faccio tutti i giorni e sinceramente non è una cosa che di solito faccio volentieri, data la mia (molto ben dissimulata) indole introversa.

Ma al team building di Inside Factory ti senti parte della famiglia dal primo momento e hai l’opportunità unica di unire lavoro, comunicazione, formazione a tutta una serie di esperienze umane, che in altri contesti richiederebbero tempi molto più dilatati. Credo che questo sia possibile perché Inside Factory è esattamente come si propone, vera, umana, emozionale e al contempo professionale, avanguardista e pratica.

People Hub Connected

L’esperienza “People Hub Connected” è cominciata nella sede operativa di Montelupo Fiorentino: visi nuovi, accenti diversi ed evidenti differenze caratteriali hanno creato da subito la sensazione di essere entrati a far parte di qualcosa di unico nel suo genere. Un collage di personalità e professionalità legate dalla voglia di lavorare con passione e umanità, mettersi in gioco e seguire l’istinto oltre che la tecnica.

E così, dopo un pomeriggio dedicato al racconto del percorso di Inside Factory e agli obiettivi di sviluppo per il futuro, la sera diventa il momento per lasciarsi andare, un vero e proprio brainstorming all’anglosassone, con fiumi di birra, giochi improvvisati, canzoni e battute goliardiche. Nonostante ciò, tra un brindisi e un altro – al ritmo di circa cinque al minuto – si parlava ancora di smart working, eventi di formazione e dinamiche legali dei processi di trasformazione aziendale. Con allegria, spensieratezza, perché quando nella vita fai qualcosa che ami, ritrovarsi a parlarne tutti insieme a cena, ipotizzando iperbolici scenari lavorativi, è il minimo che possa succederti.

Quelli che fino a poche ore prima erano perfetti sconosciuti, diventano volti improvvisamente familiari, che senza problemi si fanno avanti per quello che sono davvero: professionisti consapevoli e preparati e contemporaneamente giovani donne e uomini capaci di godere del momento.

La squadra

Simone Terreni  i disegna le linee guida per Inside Factory. Una sorta di “siamo qui ora, e questo è dove saremo nel futuro”. E la questione interessante è che mentre parla ti sembra già di vedere le grandi cose che accadranno, i progetti realizzati, gli incontri professionali, i meeting nazionali.

Claudia, Desiree, Giovanna e Greta, le quattro anime di Inside Factory, evidentemente fondamentali e perfettamente sincronizzate nel creare la magia che fa funzionare il tutto. Quattro background molto differenti, ognuna di loro ha percorso strade professionali e personali di un certo livello. Entrarci in contatto ti fa capire davvero come sia possibile padroneggiare un mestiere ibrido e difficile come il nostro e contemporaneamente mantenere umanità e autenticità.

Sergio e Luca, gli esterni, più interni degli interni però, perché a sentirli parlare e scherzare ti sembrava fossero sempre stati lì, prima della nuova sede ristrutturata. Un’ironia sottile e una più entrante, capacità e know-how lampanti, divertenti, freschi, sul pezzo.

E poi c’eravamo Luigi, Francesco e io, i nuovi arrivati, trattati come se fossimo già parte della famiglia, a nostro agio nell’esprimerci perché Inside Factory è questo e vuole questo: un incrocio di menti ed esperienze per ideare, creare e scoprire qualcosa di diverso da quello che già c’è.

Team BUILT. Al via i progetti

L’idea del team building è proprio questa: plasmare attimi di condivisione che permettano di sentirsi parte di qualcosa di più grande di te, un team, appunto, una squadra. Quella in cui ti riconosci, che rappresenta i tuoi valori o comunque la tua etica lavorativa.

La mattina dopo, incontrarsi alla stazione per cominciare la seconda giornata insieme, fa lo stesso effetto di quando rivedi dopo un po’ i soliti compagni di avventure per intraprenderne una nuova.

Tutti insieme per un brunch e poi caccia al tesoro “storica”, in giro per Firenze risolvendo enigmi legati ai misteri artistici della città.

E poi finire in un bar a bere thè e caffè e di nuovo tra battute e racconti, iniziare a progettare quello che verrà.

Sono davvero contenta di aver inaugurato così la mia collaborazione con Inside Factory, una realtà che oltre a occuparsi di marketing, ufficio stampa, workshop, training, organizzare convention e webinar per tutto ciò che concerne le ICT, crea storie ed emozioni e mette in tutto un bel po’ di “human factor”.

Lavoro smart, la serenità da casa, come e quando voglio.

New entry in Inside Factory: Giovanna Annunziata

Sono solo sei mesi che sono nel team di Inside Factory e mi sembra di esserci da una vita. Ma partiamo da chi sono e cosa faccio. Sono Giovanna, napoletana, laureata in Scienze Politiche e Comunicazione. Appartengo alla generazione X, quella che ha visto nascere i social network, quella che cavalca l’onda dell’innovazione tecnologica, pur ricordando quando non era tutto connesso. Quella dell’identità europea dell’Erasmus – infatti ho studiato un anno a Parigi- ma anche quella dei cervelli in fuga, sebbene il fenomeno non si limiti alla mia generazione. Ma io ho deciso di non partire, o almeno ci provo. Adoro viaggiare, visitare posti nuovi, imparare nuove culture e nuove lingue, ma le mie radici sono qui. Tutto molto bello, ma per farlo serve il lavoro. Ho una laurea che molto ironicamente viene definita “scienze delle merendine”. Ci rido su, senza offendermi, magari non tutti comprendono quello che faccio, anche perché negli ultimi 10 anni, con l’esplosione dei canali di comunicazione, sono nati tanti nuovi lavori. Evviva!

Finiti gli studi nel 2009, inizio a lavorare come addetta alla comunicazione, in particolare per il settore dell’organizzazione di eventi di tecnologia. E da lì non mi muovo più, letteralmente! Pian piano, le modalità di lavoro cambiano. Grazie all’innovazione tecnologica, riesco a gestire la comunicazione dei progetti dal pc, da casa o da dove voglio, per eventi a Milano, Padova, Verona, Roma, Bari, Firenze… I tempi sono autogestiti. Il controllo? Ovvio, basta vedere se il risultato (quello ben fatto) c’è o non c’è. E se non c’è o non è ben fatto, mi tocca rifarlo, quindi meglio farlo subito bene! Colleghi, clienti e chiunque altro sia coinvolto sono sparsi in tutta Italia o anche all’estero.

Durante gli eventi di lavoro, incontro il team di Inside Factory che darà un nome e un’organizzazione a tutto questo: smart working. Certo che sì, mi piace! Una modalità di lavoro in cui mi rispecchio al 100%. Servono buona padronanza degli strumenti informatici, un pc e un’ottima connessione (certo anche il caffè, ma quello è necessario a prescindere). Niente traffico, niente mezzi pubblici, niente pause vuote. Non mi capita mai di guardare l’orologio sperando che arrivino le 18:00. Il tempo è mio e per me è prezioso, mi conviene gestirlo bene.

Con Inside Factory curo diversi progetti, tra questi seguo la comunicazione dello stesso Smart Working Day, nella convinzione che questo nuovo modo di lavorare possa essere un’opportunità concreta per chiunque lo voglia. Penso alle mamme e alle donne poste di fronte a quell’odioso bivio, come se fosse obbligatorio scegliere. Penso a tutti i miei coetanei che sono lontani perché era necessario partire.  Ora, dopo soli sei intensissimi mesi, proseguiamo con la nostra mission e abbiamo in cantiere tanti altri progetti.

In Inside Factory ho incontrato un team di coetanei, vivaci, smart e… cosa per nulla scontata, sereni! Viviamo in città diverse, ma riusciamo a coordinarci, abbiamo esigenze diverse ma riusciamo a rispettarle tutte. Poi ci vediamo ai meeting aziendali nella nostra sede supertecnologica a Montelupo Fiorentino, che rispecchia in pieno il nostro modo di concepire l’impresa: tanto verde, tanta luce (il tetto è tappezzato di pannelli fotovoltaici!), wifi ovunque, uffici open space o con porte trasparenti, perché i muri e tutto ciò che è chiuso ci mette tristezza! E poi una cucina e area relax (sic!). Qui – una volta finito di lavorare- posiamo tutti i cellulari e pc, per goderci insieme una bella cena, con buon vino e tante risate!

Il futuro? Chissà! Per ora vedo che questa modalità di lavoro mi permette di equilibrare al meglio tutte le mie esigenze e se ne avessi di nuove, non sarebbero un grosso problema. Il lavoro mi piace, mi soddisfa, mi appassiona.

E se fosse questa la chiave per la felicità?